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Ventenni circuite ed indotte a prostituirsi da un personal trainer

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La Polizia di Stato, che ha arrestato un 46enne, fa appello alle altre possibili giovani vittime

“Cagnetta”, questo il nomignolo con cui chiamava una delle sue giovani vittime il personal trainer, arrestato dalla Polizia di Stato con l’accusa di aver indotto alla prostituzione almeno 3 ragazze.

C.M., queste le iniziali del 46enne, sfruttando il suo bell’aspetto e la spiccata capacità di convincimento, aveva fatto credere ad alcune ragazze che, per arrivare ad avere una perfetta forma fisica, dovevano prestarsi ad un gioco in cui lui le sottoponeva a punizioni ed umiliazioni a sfondo sessuale, soprattutto attraverso la pratica del  bondage. L’uomo, vinte le ritrosie delle vittime e dopo aver goduto lui stesso dei favori, allo step successivo  le convinceva a prostituirsi organizzando gli incontri, anche di sesso a 3,  in vari alberghi della capitale. Era lo stesso C.M. a fissare le tariffe, che andavano dai 130 ai 300 euro per incontri con 2 ragazze; le vittime, subito dopo i rapporti, dovevano consegnare tutto il denaro al personal trainer nel suo studio.

Ad incrinare il muro del silenzio sono stati gli amici dell’ultima vittima, che si sono rivolti al commissariato San Paolo, diretto da Massimiliano Maset.

Gli investigatori, subito intervenuti, hanno trovato la vittima, poco più che ventenne, mentre stava per incontrare un cliente.

Con i poliziotti la ragazza è riuscita a confidarsi raccontando, oltre a quanto successo nel recente passato, anche che dopo poche ore, sempre come disposto dal suo aguzzino, doveva incontrare un’altra vittima per fare sesso a 3 con un altro cliente. Gli investigatori sono così riusciti a trovare anche l’altra giovane vittima; anche lei, davanti agli agenti, è crollata raccontando tutto.

Come detto, la giornata delle due ragazze doveva concludersi con la consegna dei soldi, così gli  investigatori hanno organizzato un blitz: appena le due vittime sono uscite hanno bussato loro dallo studio del personal trainer. Subito gli agenti hanno notato, su una consolle, della cocaina; estendendo la perquisizione hanno trovato i 430 euro appena consegnati dalle vittime -che erano stati fotocopiati- alcuni sex toys  dedicati al bondage e lo smartphone usato per organizzare la prostituzione.

Dalle indagini successive è emerso il coinvolgimento di una terza ragazza che, da vittima di C.M. , sarebbe diventata poi sua complice gestendo gli incontri delle ragazze.

È stato anche accertato che la cocaina faceva parte del rituale di convincimento. 

L’uomo è stato arrestato e condotto nel carcere di Regina Coeli a disposizione della Magistratura.

Non essendo escluso che le vittime siano più di quelle fino ad ora rintracciate, chiunque sia vittima o testimone di episodi simili, è invitato a rivolgersi al commissariato San Paolo (tel. 06.55501)


04/05/2018

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