Custodia cautelare in carcere eseguita dalla Polizia di Stato per un minorenne accusato di maltrattamenti in famiglia
Sono stati gli uomini del Commissariato della Polizia di Stato Appio ad eseguire ieri l'ordinanza di custodia cautelare e collocamento in
comunità, emessa dal Tribunale per i Minorenni di Roma, a carico di un 16enne.
Nei giorni scorsi il giovane aveva, senza motivo, aggredito il fratellino di 20 mesi scagliandogli addosso una presa elettrica che lo aveva colpito
ad un occhio, facendolo sanguinare, tanto da rendere necessario l'accompagnamento del piccolo al Pronto Soccorso.
In quell'occasione era stato necessario l'intervento della Polizia per frenare la violenza del ragazzo.
Gli agenti intervenuti, dopo aver svolto le opportune indagini ed ascoltato i familiari del ragazzo, hanno avuto modo di accertare come il 16enne,
un ragazzo normale senza particolari problematiche relazionali con un buon rendimento scolastico, negli ultimi mesi avesse sviluppato una
dipendenza ossessiva dai videogiochi spiccatamente violenti ai quali si dedicava utilizzando il suo smartphone, divenendo così chiuso e
taciturno e soprattutto sempre più violento, arrogante e dispotico.
Il ragazzo aveva mutuato da tali realtà virtuali, brutali e violente, comportamenti che riproduceva con sempre maggiore frequenza verso i
suoi genitori, verso la sorellina e anche verso il neonato fratellino. Si era pian piano alienato completamente dalle amicizie ed aveva iniziato a
non frequentare più neppure la scuola, trascorrendo fino a 20 ore al giorno a giocare con i videogiochi anche nelle ore notturne.
Parallelamente il giovanissimo aveva iniziato ad avere dei comportamenti gratuitamente crudeli, ai limiti del sadismo, minacciando e picchiando
regolarmente la madre e la sorellina, colpendo talvolta anche il padre per non aver assecondando richieste di denaro per ricaricare la scheda sim o
acquistare accessori per il suo cellulare.
Informata immediatamente dei fatti la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni, stante il pericolo di reiterazione di simili
condotte e soprattutto l'esigenza di avviare il minore ad un intensivo programma di riabilitazione, l'Autorità Giudiziaria ha emesso un
provvedimento cautelare di collocazione temporanea presso una comunità specializzata dove ieri il ragazzo è stato accompagnato.