I beni provengono da due gruppi dediti al traffico di stupefacenti nella zona di San Basilio. Il Tribunale di Roma ha accolto la proposta della Divisione Polizia Anticrimine della Questura
Al termine di una complicata operazione degli agenti della Polizia di Stato, nel mese di marzo 2014, sei persone che facevano capo a due distinti gruppi criminali, spesso in affari tra loro, furono arrestati dagli agenti del Commissariato San Basilio, all'epoca titolari dell'inchiesta.
A seguito di ciò, nel mese di dicembre, gli investigatori della Polizia Anticrimine della Questura di Roma, hanno avanzato una proposta di sequestro dei beni intestati ai sei arrestati. Questo, anche in considerazione del preoccupante fenomeno di spaccio di stupefacenti in quei quartiere e dell'accumulo di ricchezze, frutto delle illecite attività.
Le indagini patrimoniali svolte, oltre ad accertare la pericolosità sociale dei due gruppi, nonché dei loro prossimi congiunti, ha evidenziato anche lo stato di benessere derivato proprio dalle attività legate alla vendita e lo smercio delle sostanze stupefacenti.
Pochi giorni fa infatti, a seguito del decreto emesso dal Tribunale - Sezione Misure di Prevenzione di Roma - che ha accolto la richiesta della Questura e disposto il sequestro di diversi beni, gli agenti della Divisione della Polizia Anticrimine, in collaborazione con i colleghi dei due Commissariati interessati, San Basilio e Fidene Serpentara, hanno eseguito diversi sequestri; la porzione di un villino a schiera con annesso box, 5 autoveicoli, tre dei quali considerati di lusso, beni strumentali e capitale sociale di un attività aziendale e svariati rapporti creditizi. Il tutto per un valore attuale creditizio di circa 700.000 euro.