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Indagini sulla finale di coppa italia roma – napoli

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Eseguite dalle digos di roma e napoli 5 ordinanze di custodia cautelare

In esito alle indagini avviate dalla Digos romana e da quella partenopea, a seguito degli incidenti, ulteriori rispetto a quelli in cui ha perso la vita Ciro Esposito, che hanno caratterizzato il pre - partita della finale di Coppa Italia Napoli/Fiorentina dello scorso 3 maggio, nella mattina odierna è stata data esecuzione ad un provvedimento del GIP di Roma che dispone l'applicazione di misure cautelari nei confronti di alcuni tifosi partenopei: De Tommaso Gennaro, detto "Genny la carogna"; Filacchione Genny; Lopresti Salvatore; Alfieri Mauro e Mantice Massimiliano.

Il provvedimento del GIP tiene conto di due diversi episodi.

Alcune ore prima dell'incontro di calcio un gruppo di circa 100 tifosi napoletani si è concentrato in Piazza Mazzini, zona limitrofa a quella destinata al transito dei tifosi della Fiorentina diretti verso lo stadio, evidentemente con l'intenzione di aggredire questi ultimi, come peraltro testimoniato dal travisamento di alcuni di essi e dal possesso di aste ed altri oggetti atti ad offendere.

I tifosi partenopei, peraltro privi di simboli in grado di palesarne la "fede" calcistica, sono stati individuati da personale della Digos ed immediatamente bloccati.

Durante il percorso di avvicinamento allo stadio, precedentemente individuato in modo da impedire pericolosi contatti con la tifoseria avversaria, i suppoters napoletani si sono resi responsabili di diversi episodi di resistenza nei confronti della Forza Pubblica, anche attraverso il lancio verso gli operatori di artifizi esplosivi e fumogeni. La visione successiva dei filmati effettuati dalla polizia Scientifica ha permesso di individuare singole condotte penalmente rilevanti, alcune delle quali, grazie al contributo della Digos di Napoli, sono state attribuite ai predetti Filacchione, Lopresti e Alfieri.

Lo stesso gruppo è risultato capeggiato dal De Tommaso che, come evidenziato dagli stessi video e testimoniato dal personale operante, ha di fatto coordinato ogni iniziativa, evidenziando la sua indiscussa leadership e, quindi, un'altrettanto evidente responsabilità negli episodi illeciti che si sono concretizzati in quella circostanza.

Il secondo episodio è quello, già noto, che ha avuto luogo all'interno dello stadio Olimpico, quando lo stesso De Tommaso, indossando una maglietta recante le scritte "Speziale libero" e "libertà per gli ultras", ed il Mantice si sono posizionati sulla vetrata divisoria fra la curva nord ed il campo di calcio di fatto determinando, con le loro condotte, una concreta situazione di pericolo per l'ordine pubblico che si è ripercossa anche sull'inizio della competizione sportiva. Per tale episodio costoro erano già stati destinatari di provvedimento DASPO emesso dalla stessa Digos romana.

I reati contestati ai destinatari dei provvedimenti del Gip sono per tutti e 5 il lancio di materiale pericoloso ed invasione di campo, per i primi quattro anche la resistenza a pubblico ufficiale, mentre al solo De Tommaso viene contestato anche l'aver violato il "divieto di striscioni e cartelli incitanti alla violenza o recanti ingiurie o minacce".


22/09/2014

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