Confessa la badante fermata dalla Polizia
Fermata perché gravemente indiziata di essere l'autrice dell'incendio che l'8 settembre scorso ha quasi devastato un appartamento di via della Cava Aurelia, dove la stessa lavorava come badante.
Subito dopo l'intervento di Vigili del Fuoco e Polizia, infatti, i sospetti degli investigatori del Commissariato Aurelio, diretto dal dott. Fabrizio Calzoni e di quelli del Reparto Volanti, che già il giorno prima erano dovuti intervenire per un principio di incendio nello stesso edificio, si erano concentrati sulla donna che, da accertamenti svolti nell'immediatezza, è risultata avere dei precedenti di Polizia specifici.
Continuando nelle indagini, i poliziotti sono venuti a conoscenza anche di un precedente incendio, sviluppatosi circa 10 giorni prima in una casa al mare, di proprietà del figlio della vittima, dove la stessa si era recata, insieme alla badante, per trascorrere un periodo di vacanza.
Le cause, in un primo momento attribuite ad un mozzicone di sigaretta lasciato acceso nella sala hobby, si sono poi rilevate di tutt'altra natura.
Tutti questi indizi infatti, in particolar modo l'ultimo episodio dove la natura dolosa dell'incendio era evidente in quanto appiccato da più parti contemporaneamente, hanno indirizzato subito gli investigatori nella direzione giusta.
Di fronte agli schiaccianti elementi acquisiti, la badante ha ammesso spontaneamente di essere l'autrice degli incendi che avevano interessato le case di Roma e Cerenova, località sul mare alle porte della Capitale, aggiungendo che per farlo aveva usato un accendino.
In merito ai motivi che l'avevano spinta allo scriteriato gesto, l'indagata si è limitata a dire che è senza casa e che vive una situazione di disagio.
Indagata in stato di libertà e affidata ad un istituto di suore per essere seguita, la donna, mossa dal risentimento, ha poi contattato telefonicamente e anonimamente la vittima minacciandola di "tornare e terminare il lavoro iniziato".
Dopo la denuncia di quest'ultimo episodio alla Polizia, gli investigatori hanno esaminato i tabulati telefonici della sospettata confrontandoli con quelli della vittima e l' hanno incastrata. Questa volta però per la "piromane" è scattato il fermo di indiziato di delitto.
Per lei, il magistrato ha poi disposto il divieto di avvicinamento all'abitazione della anziana donna.