“Sottrae” un telefono cellulare ad ignaro cittadino. 40enne albanese arrestato “anche” per furto
E' entrato in Tribunale per "partecipare" ad un processo - nei suoi confronti - per la violazione della legge sugli stupefacenti.
Ma giunto all'ingresso della Città Giudiziaria, all'interno del locale "metal-detector", ha pensato bene di sottrarre il telefono cellulare al visitatore che lo precedeva.
Con destrezza lo ha sfilato dal contenitore degli oggetti e si è allontanato.
La vittima non si è accorta immediatamente della mancanza del suo cellulare ed ha proseguito per la sua destinazione nel palazzo.
Una volta all'interno della struttura si è accorto di non avere con sé il telefono; quindi è dapprima tornato all'ingresso pensando di poterlo ritrovare, poi ne ha fatto denuncia per furto.
Ai poliziotti del Commissariato Palazzo di Giustizia, diretto dal dr. Andrea Sarnari, ha raccontato l'accaduto, precisando di aver notato dietro di sé al momento del controllo con il metal detector, un gruppo di stranieri.
Agli agenti ha poi riferito di poter riconoscere il primo del gruppo, quello che era proprio dietro di lui durante l'accertamento.
I poliziotti hanno allora iniziato la verifica dei presenti all'interno delle aule di udienza, individuando poco dopo un uomo molto somigliante alla descrizione fornita dalla vittima.
Dopo averlo identificato l'uomo ha ammesso la responsabilità del furto ed ha permesso che il cellulare fosse ritrovato; infatti, M.P. albanese di 40 anni, era in pochi minuti uscito dalla Città Giudiziaria per nascondere nella sua auto l'oggetto rubato, per poi "tornare" al suo processo.
Accompagnato negli uffici della Polizia, il 40enne è stato arrestato per furto.