la Polizia ha rinvenuto un affresco raffigurante immagine del “cristo”
Ieri, gli agenti della squadra anticrimine dell'Ufficio di Polizia di "Guidonia", coordinati dal Dr. Alfredo Luzi, nel corso di un servizio di Polizia per la prevenzione e repressione dei reati che da tempo vengono commessi ad opera di cittadini extracomunitari gravitanti illegalmente presso l'area di insediamento abusivo denominata "Stacchini", hanno eseguito un'accurata perquisizione per la ricerca di armi, munizioni e materiale esplodente detenute illegalmente.
Le continue indagini, e i mirati servizi di appostamento ed osservazione degli investigatori, hanno portato a ritenere infatti che all'interno dell' ex polveriera, un gruppo di stranieri nascondesse non solo le armi utilizzate per compiere dei furti in alcune abitazioni, ma anche tutta la refurtiva accumulata nel corso delle varie attività illecite.
Lo stabilimento, occupato da persone dedite alla consumazione di vari traffici illeciti, è diventato in poco tempo un agglomerato di clandestini che per vivere si dedicano a commettere furti nelle abitazioni, oltre allo spaccio di stupefacenti.
Durante la perquisizione all'interno del locale abbandonato, in un angolo, avvolto con stoffe e spago, i poliziotti hanno rinvenuto un affresco raffigurante la testa del "Cristo", incorniciato in una piastra di gesso e pietra, ben saldata in una tavola in legno marrone, da dove si rilevava una etichetta in ottone, riportante la seguente dicitura: Cimabue - Giudizio Universale - Basilica di Santa Cecilia in Trastevere Roma.
Le verifiche effettuate sino ad ora, hanno permesso di accertare che l'immagine dell'affresco appartiene effettivamente al Giudizio Universale di Cimabue, collocato all'interno della Basilica di Santa Cecilia in Trastevere, attualmente coperto e poi nascosto dietro altro affresco, raffigurante il coro di suore, precisamente l'opera dell'Angelo è dell'Annunciazione di Cavallini.
Si ritiene però che l'opera sequestrata possa essere stata trafugata da una abitazione privata.