Utilizzava bottiglie di plastica con monete da 2 euro per le consegne del denaro alla vittima
L.A. arrestato dagli investigatori della Squadra Mobile e del Commissariato Colombo per estorsione aggravata ed usura, da quanto emerso nel corso delle indagini, aveva utilizzato delle " bottiglie di plastica" per consegnare alla donna 25mila euro in monete da due euro, pretendendo un interesse sulla somma pari al 10% mensile, richiedendo come garanzia un assegno di 46mila euro che avrebbe restituito a suo dire al momento dell'estinzione del debito. A questi si era aggiunto poi, dopo qualche mese, un ulteriore prestito di 13.000 euro.
Con il tempo la somma da restituire mensilmente al "cravattaro" era diventata così alta che la coppia era stata costretta a vendere anche l'auto, ad acquistarne altre per ottenere finanziamenti, per poi svenderle subito per acquisire contanti, oltre a vendere anche tutti gli oggetti in oro posseduti, riuscendo a consegnare all'usuraio un totale di 30.000 euro.
Ormai sommersa dai debiti, la coppia si era vista costretta anche a svendere l'attività commerciale per far fronte agli arretrati degli affitti non pagati.
Le minacce erano iniziate da alcuni mesi, quando la donna non era riuscita più a "rispettare" la scadenza mensile e a pagare tutta la rata.