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Operazione Digos e Ros Carabinieri

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Polizia di Stato

Scontri di piazza San Giovanni del 15 ottobre 2011

A seguito dell'attività d'indagine finalizzata all'identificazione delle persone che hanno partecipato ai gravissimi disordini avvenuti nel corso della manifestazione svoltasi a Roma il 15 ottobre 2011, nelle prime ore della mattinata odierna sono state eseguite tredici misure cautelari, emesse dal GIP di Roma, dr. AMOROSO, su richiesta del Sost. Proc. MINISCI del Pool Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Roma diretto dal Dr. Giancarlo CAPALDO, di cui 7 misure degli arresti domiciliari e 6 dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria contestando i reati di devastazione e saccheggio e resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale, nonché 14 decreti di perquisizione locale e personale.

I provvedimenti sono stati eseguiti dalla DIGOS e dal ROS di Roma che hanno effettuato le indagini congiuntamente, creando sin dall'immediatezza degli incidenti, gruppi di lavoro comuni nell'ambito di una collaudata e pregressa esperienza di collaborazione.

Alle indagini ha attivamente concorso la Polizia Scientifica, sia con le immagini effettuate durante gli scontri, che con paziente opera di estrapolazione e confronto di filmati finalizzata ad individuare in altre fasi della manifestazione, soggetti travisatisi durante gli scontri.

Sin dall'inizio, l'attività di indagine è stata direttamente seguita dal dr. MINISCI e dal Procuratore Aggiunto Pietro SAVIOTTI, recentemente e prematuramente scomparso.

Nella Capitale, questa mattina ROS e DIGOS di Roma, hanno eseguito 5 misure cautelari: 2 arresti domiciliari e 3 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, oltre ad una perquisizione a carico di un noto esponente della tifoseria ultras della Roma, mentre 4 arresti domiciliari sono stati eseguiti in provincia di Teramo, un arresto domiciliare ad Ancona ed altri tre provvedimenti di presentazione alla polizia giudiziaria sono stati eseguiti rispettivamente a Padova, Cosenza e Macerata, nelle medesime località.

All'esecuzione dei provvedimenti fuori provincia hanno partecipato le articolazioni locali della DIGOS e dei ROS che hanno concorso alle indagini.

L'attività d'indagine, finalizzata all'identificazione delle persone che hanno attaccato con violenza le Forze di Polizia, effettuato devastazioni in danno di esercizi commerciali, banche ed altre attività che si trovavano lungo il percorso del corteo, incendiato cassonetti, autovetture ed un edificio del Ministero della Difesa, nonché commesso altre gravi illegalità, ha portato alla richiesta di misure cautelari a seguito della visione delle immagini girate il 15 ottobre u.s. dalle quali è apparsa incontrovertibile la partecipazione degli indagati ai gravi episodi di violenza, quali la devastazione e saccheggio del supermercato Elite, danneggiamento dell'ufficio postale di via Cavour, nonché l'attacco al mezzo dei Carabinieri in piazza San Giovanni oltre agli scontri nei pressi della suddetta piazza.

Nella Capitale sono stati sottoposti agli arresti domiciliari S. G. e Z.M., noti alla DIGOS ed al ROS per la loro appartenenza al contesto ultras romanista, in particolare al gruppo ultras "Offensiva Ultras", i quali sono stati riconosciuti in piazza San Giovanni nell'atto di attaccare il blindato dei Carabinieri, poi dato alle fiamme, il primo con una trave di legno ed il secondo con un martello.

S. G. di anni 20, è stato denunciato il 12.12.2010 da personale del Commissariato di P.S. "Prati" per aver scavalcato le recinzioni dell'area di sicurezza dello stadio Olimpico di Roma in occasione dell'incontro di calcio Roma-Bari: per detto motivo è stato destinatario di DASPO per anni 1.

Z. M. di anni 27, qui residente, è stato denunciato il 7.10.2002 da personale della stazione Carabinieri di Casalbertone per porto abusivo di armi ed affissione abusiva.

Sempre nella Capitale, le tre persone sottoposte alla misura della presentazione alla polizia giudiziaria sono tutti noti per la loro militanza nel movimento antagonista capitolino, in particolare C. F. e Y. C. R. R. nei movimenti per i diritti dell'abitare vicini al centro sociale "ACROBAX", mentre B. E. è un aderente al sodalizio anarchico.

I due sono stati riconosciuti mentre fanno parte di un cordone di persone collocato pochi metri prima delle vetrine del supermercato Elite di via Cavour, quando, insieme ad altri soggetti, tutti travisati, "proteggono" l'azione violenta posta in essere da altri sodali in danno del supermercato, impedendo altresì il transito di soggetti estranei davanti all'esercizio commerciale durante l'azione.

Y. C. R. R. di anni 34 è noto per la sua partecipazione alle iniziative indette dal Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa.

C. F. di anni 58, residente a Roma, è noto per la sua partecipazione alle iniziative dei movimenti di lotta per la casa. Annovera numerosi precedenti di polizia per furto aggravato, truffa, porto abusivo e detenzione di armi, falso, inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità, sfruttamento della prostituzione e violenza privata.

B.E., invece, è stato riconosciuto mentre fronteggia minacciosamente le forze di polizia in piazza San Giovanni con in mano un "sanpietrino" e poi nell'atto di lanciarlo in direzione degli agenti. E' stato altresì riconosciuto tra coloro che hanno partecipato al danneggiamento dell'ufficio postale di via Cavour essendo ripreso mentre lancia un oggetto contro la vetrina.

B.E., di anni 28, residente ad Acilia (RM), noto agli atti della DIGOS e del ROS dal 29 marzo 2011, quando è stato denunciato in occasione della manifestazione organizzata dalla compagine anarchica romana contro la società "Finmeccanica", nel corso della quale i manifestanti, raggiunta la sede di piazza Montegrappa, contrapponendosi alle Forze dell'Ordine che la presidiavano, hanno lanciato petardi ed altri oggetti contundenti. Nella circostanza, il predetto è stato fermato ancora travisato con un passamontagna di colore nero e trovato in possesso di oggetti atti ad offendere (4 bottiglie di birra vuote, un bastone in legno) nonché indumenti idonei al travisamento e denunciato.

Infine, DIGOS e ROS, hanno sottoposto a perquisizione un 30enne, sospettato di aver partecipato attivamente agli scontri in piazza San Giovanni. Appartenente al contesto ultras romanista, leader del gruppo ultras della Curva Nord, è stato sottoposto stato più volte al provvedimento di divieto di accesso ove si svolgono competizioni sportive.

DIGOS e ROS hanno eseguito anche cinque misure cautelari degli arresti domiciliari nelle Marche: nella provincia di Teramo, M. M., T. M., Q. C. e R. D., ed ad Ancona, G. M., sono stati tutti riconosciuti durante le fasi dell'attacco al blindato dei Carabinieri in piazza San Giovanni che contribuiscono a danneggiare e che verrà dato alle fiamme. In particolare, G. M. è ripreso nell'atto di scagliare un sanpietrino contro il Carabiniere nel momento in cui questo è costretto ad abbandonare il mezzo per mettersi in salvo, lo stesso continua nel sua accanimento inseguendo il carabiniere che si allontana repentinamente colpendolo con dei sassi alla schiena ed alla gamba. I medesimi sono tutti noti alla DIGOS ed ai carabinieri di Teramo perché destinatari di plurime segnalazioni e denunce per resistenza a pubblico ufficiale, per la partecipazione a scontri con le forze di polizia in quanto appartenenti alle frange più violente della tifoseria ultras abruzzese.

R D., nato a Teramo di anni 30, leader del movimento Azione Antifascista Teramo ed aderente al gruppo ultras della Teramo calcio, annovera numerosi precedenti di polizia per associazione a delinquere finalizzata alla devastazione, rissa, lesioni personali ed ingiurie; reati collegati all'ordine pubblico; destinatario del provvedimento dell'avviso orale emesso dal Questore di Teramo, è attualmente sottoposto a DASPO.

G. M., nato a Teramo di anni 37, esponente del movimento Azione Antifascista Teramo ed aderente al gruppo ultras della Teramo calcio, annovera numerosi precedenti di polizia per reati connessi alle pubbliche manifestazioni, in materia di stupefacenti e commessi in occasione di manifestazioni sportive.

M. M., nella provincia di Teramo di anni 33, , aderente ai movimenti di estrema sinistra, annovera precedenti di polizia per reati contro la persona ed in materia di sostanze stupefacenti, è sottoposto a DASPO.

T. M., nato in (Svizzera) di anni 30, , aderente ai movimenti di estrema sinistra, annovera precedenti di polizia per reati contro la persona, è sottoposto a DASPO.

Q. C., nato nella provincia di Teramo , di anni il 4.1.1979, noto aderente ai movimenti della sinistra antagonista.

Le persone sottoposte alle misure di presentazione alla polizia giudiziaria eseguite nelle province di Padova, Macerata e Cosenza, si tratta di soggetti tutti noti alle locali DIGOS ed al ROS per la loro militanza nel movimento antagonista.

P. S., di anni 36, res, esponente dell'area dei centri sociali di Padova, è stato riconosciuto nelle immagini all'atto di lanciare una grossa pietra in piazza San Giovanni verso le forze dell'ordine e, sempre nella medesima piazza, mentre tiene in mano un sanpietrino al passaggio di un mezzo dell'Arma dei Carabinieri attaccato da altri facinorosi. Lo stesso annovera a suo carico numerosissimi precedenti di polizia ed è militante dell'ala più radicale dell'antagonismo padovano. Denunciato numerose volte all'A.G. per reati contro la persona e l'ordine pubblico, quali resistenza e lesioni a P.U., violenza privata, danneggiamento aggravato, interruzione pubblico servizio, incendio doloso, nonché rapina ed estorsione.

B. D., di anni 27, è noto alla DIGOS di Macerata fin dal 2006 quale aderente e leader di un centro sociale. Il soggetto, dalla visone delle immagini, è emerso quale parte attiva negli scontri in piazza San Giovanni, facendo parte di un gruppo di facinorosi che, per un periodo di tempo prolungato, ha attaccato le forze di polizia con lancio di grosse pietre, petardi, bastoni ed altri oggetti contundenti. Annovera diversi precedenti di polizia per partecipazione a manifestazioni non autorizzata, resistenza a P.U., furto aggravato, danneggiamento, invasione di terreni ed edifici. Inoltre, è stato sottoposto a DASPO e nel mese di gennaio 2012 è stato sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di dimora nel luogo di residenza emessa dal GIP di Torino poiché riconosciuto tra i partecipanti ai violenti incidenti accaduti il 3 luglio 2011 a Chiomonte in Val di Susa nel corso delle proteste NO-TAV.

P. G., di anni 52, è conosciuto dalla DIGOS di Cosenza sin dal 1978 quale aderente ai movimenti antagonisti della provincia calabrese, nonché per l'assidua partecipazione alle manifestazioni organizzate dall'area antagonista in ambito locale e nazionale. Deferito numerose volte all'A.G. per resistenza e violenza a P.U., vilipendio alle istituzioni ed alla bandiera, radunata sediziosa, inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità, invasione di edifici e danneggiamento aggravato. Il 15 ottobre 2011 è stato riconosciuto mentre lanciava una grossa pietra contro un mezzo dei Carabinieri in piazza San Giovanni e mentre creava una barricata utilizzando delle transenne per impedire il passaggio dei mezzi delle forze di polizia.

L'operazione odierna condotta dalla DIGOS diretta da Lamberto GIANNINI e dalla Sezione Anticrimine del ROS diretta da Massimiliano MACILENTI è solo una prima fase delle attività e le indagini sono ancora in corso.

I filmati della Polizia Scientifica e quelli acquisti dai media ed in rete sono infatti all'esame di tutte le Questure ed i Comandi Provinciali dell'Arma al fine di identificare ulteriori responsabili.

A questa attività investigativa condotta da DIGOS e ROS stanno fornendo il loro prezioso contributo la Direzione centrale della Polizia di Prevenzione ed il Servizio di Polizia Scientifica.

L' attività è costantemente seguita dal Pubblico Ministero Dr. MINISCI e coordinata dal responsabile del Pool Antiterrorismo, Procuratore Aggiunto Dr. Giancarlo CAPALDO.


20/04/2012

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