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Doppio “squillo” per entrare nella casa d’appuntamento

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Polizia di Stato

Cittadina cinese arrestata dalla Polizia all’Esquilino. Connazionale sequestrata e costretta a prostituirsi

Il doppio contatto telefonico, era uno stratagemma per evitare che i "clienti" citofonassero all'interno sbagliato, causando le lamentele dei condomini.

Per maggior sicurezza inoltre la porta di ingresso dell'appartamento era sorvegliata da una piccola telecamera, collegata a un monitor controllato dalla tenutaria.

La casa d'appuntamento gestita da una cittadina cinese è stata scoperta dalla Polizia di Stato in zona Esquilino.

L'attività era pubblicizzata con annunci su alcuni quotidiani locali ed in vari siti internet, che erano corredati anche da foto di giovani donne cinesi ritratte in pose provocanti.

Le indagini condotte dagli agenti del Commissariato Esquilino, diretto dalla dott.ssa Rossella Matarazzo, hanno portato all'arresto di X.L. una donna cinese di 45 anni, per il reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Sequestrato un appartamento di via Cavour, usato come casa d'appuntamento, in cui una giovane donna cinese veniva costretta a prostituirsi.

La donna era venuta in Italia con la promessa di un lavoro da badante, dopo aver pagato la somma di 9000 euro.

Giunta a Roma nel mese di marzo, era stata "prelevata" direttamente dall'aeroporto, e, privata del passaporto, era stata accompagnata nell'appartamento di via Cavour.

Nella casa una donna di circa 45 anni, chiamata "sorella San", le aveva fatto capire che avrebbe dovuto prostituirsi, e che i soldi li avrebbe custoditi lei.

Era "sorella San" che teneva i contatti, contrattava con i clienti e si faceva consegnare il denaro in anticipo, mentre la giovane non conosceva né il prezzo né il valore della somma pagata per le sue prestazioni.

Di fatto da quando era arrivata in Italia era rimasta rinchiusa nell'appartamento da cui era uscita solo due volte per breve tempo e sempre sotto la stretta sorveglianza dell'altra donna.

I clienti contattavano i numeri indicati nelle pubblicità, e dopo aver concordato un appuntamento, giunti all'indirizzo indicato prima di entrare dovevano richiamare.

I poliziotti entrati nell'appartamento, hanno sequestrato oltre 500 profilattici e numerosi capi di biancheria intima. 500 euro in contanti erano invece nascosti dentro una torcia elettrica.

Gli agenti hanno sequestrato anche 3 cellulari usati per i contatti con i clienti.

A conclusione delle indagini la tenutaria è stata arrestata e condotta nel carcere di Rebibbia.


12/04/2012

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