5 persone cadute nella rete della Polizia. Le dosi venivano definite in gergo “proiettili”
"Proiettili", infatti, era il termine utilizzato per indicare le confezioni di cocaina, facendo riferimento alla forma degli involucri, mentre "botte" era la parola che indicava le singole dosi. "Il vicoletto" era invece la parole con la quale erano soliti indicare il vicolo di Porta Furba.
Al termine di un'indagine protrattasi per alcuni mesi, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Roma, diretta dal dr. Vittorio Rizzi, hanno eseguito 5 ordinanze relative ad altrettante misure cautelari emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma a carico di persone collegate in vario modo alla famiglia "Casamonica" perquisendo diverse abitazioni e smantellando una agguerrita rete di spacciatori.
Nel corso dell'indagine, che ha consentito di ricostruire la quotidiana attività di spaccio effettuata da persone legate all'organizzazione nella zona di vicolo di Porta Furba, al Tuscolano, gli agenti della Squadra Mobile hanno sequestrato centinaia di dosi di cocaina.
La droga "custodita" dai "pusher" in luoghi difficilmente individuabili, spesso era anche sotterrata, anche al fine di rendere più difficile il rinvenimento.
Sempre nelle ultime ore gli agenti della Squadra Mobile hanno individuato e "riportato" in carcere un 42enne romano.
Detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti è il reato per il quale l'uomo è stato arrestato, nella zona del Prenestino.
Con precedenti penali e sottoposto al regime degli arresti domiciliari, nel corso di una perquisizione effettuata all'interno della sua abitazione è stato trovato in possesso di circa 70 grammi di hashish. Nascosti e sequestrati dai poliziotti anche bilancino di precisione, oltre a materiale per il confezionamento della droga.
