Scoperti dai veri poliziotti come in un circuito di formula uno, scappano a 200 km/h, sul raccordo tra le auto degli altri automobilisti
Sul raccordo anulare hanno affiancato l'auto di un automobilista intimandogli di fermarsi, mostrando una placca di metallo con la scritta "Polizia", e poi gli hanno ordinato di mostrargli i documenti. La vittima ha inizialmente assecondato le loro richieste, poi si è insospettito per il fatto che i tre non parlavano bene in italiano. Ha tentato di prendere tempo prima di estrarre il portafogli dalla tasca e si è guardato intorno, cercando di attirare l'attenzione di una pattuglia della Polizia in transito. Tanto è bastato per scatenare i probabili rapinatori in un rocambolesco inseguimento con la Polizia sul GRA. L'inseguimento degno dei migliori circuiti di automobilismo, si è protratto per alcuni minuti, durante i quali i tre rapinatori a bordo di una veloce autovettura hanno tentato di sfuggire al controllo degli agenti, con manovre pericolose ad alta velocità zigzagando tra le auto, per far perdere le proprie tracce. I poliziotti hanno immediatamente organizzato dei blocchi per fermare l'auto, che i fuggitivi hanno forzato per tre volte ed ogni volta hanno potuto continuare la fuga perché i poliziotti contrastandoli, avrebbero messo in pericolo gli altri automobilisti. Nell'ultimo tentativo, le pattuglie hanno rallentato il flusso del traffico del raccordo, per costringere i fuggitivi a fermarsi, ma l'auto ha preso la corsia d'emergenza e per fuggire nuovamente, non hanno esitato a puntare la loro corsa in direzione degli agenti, che hanno dovuto lanciarsi a terra per evitare l'impatto. Bloccando all'ultimo momento con un autocarro anche la corsia di emergenza, le pattuglie hanno potuto fermare la folle corsa dell'auto ed arrestare i tre, componenti di un gruppo dedito alle rapine ai turisti, con il sistema della finta placca "Polizia". Una volta identificati i tre uomini, R.E. di 31 anni e R.F. di 20 anni, entrambe iraniani, ed il terzo, R.M di 33 anni, pakistano, gli Agenti del Commissariato Aurelio diretto dal Dr. Fabrizio Calzoni, hanno svolto ulteriori accertamenti. Utilizzando altre generalità infatti, due dei componenti del gruppo risultano coinvolti in episodi analoghi. Risponderanno all'Autorità Giudiziaria di tentato omicidio, tentata rapina e possesso di segni distintivi contraffatti.