Quote societarie e beni immobili sottratti ad associati a delinquere
Nei giorni scorsi gli agenti della Divisione Anticrimine, diretti dal dr. Giuseppe Miglionico, hanno eseguito la misura di prevenzione del sequestro preventivo di beni per oltre 2.500.000 di euro.
La misura, proposta al tribunale dal Questore di Roma, è stata adottata dall'Autorità giudiziaria a carico di sei persone indagate per associazione a delinquere finalizzata ai reati di estorsione, usura millantato credito, truffa, falso, ricettazione e riciclaggio.
L'istruttoria, coordinata dalla dr.ssa Letizia Mandaglio, segue l'indagine condotta dalla Squadra Mobile di Roma, denominata 'Il gioco é fatto", che si era conclusa nel 2010 con l'arresto dei predetti associati a delinquere.
Ci sono immobili e quote societarie tra i beni destinatari del sequestro preventivo.
In particolare, sono state sottratte alla disponibilità dei titolari i pacchetti azionari di 3 società con sede in Roma, attive nei servizi di ristorazione, dell'edilizia e ancora di supporto alle imprese.
E' stato inoltre sequestrato il 40% del pacchetto azionario di una società con sede a Napoli, e attiva nel settore delle scommesse sportive, già peraltro coinvolta in un'indagine incardinata presso la Procura della Repubblica di Napoli per associazione a delinquere, riconducibile a soggetti legati al clan dei Casalesi.
Sono diversi anche gli immobili oggetto della misura preventiva.
In particolare, oltre a 2 terreni ed un fabbricato siti in Roma, sono state sequestrate 2 ville e 2 appartamenti a Roma, 1 villa ad Ardea, e ancora un altro terreno in provincia di Viterbo. Non mancano all'appello 14 veicoli, tra cui auto di lusso come Mercedes e Daimler-Chrisler.
La tecnica con la quale gli affiliati al sodalizio criminoso si procurava il denaro per l'acquisto dei predetti beni era quella delle truffe in danno di ignare vittime, alle quali venivano millantati contatti "preziosi" presso le sedi giudiziarie per l'acquisto di beni all'asta. I proventi legati all'attività illecita si aggiravano intorno al milione di euro.
Tra gli immobili oggetto di truffa figura anche l'abitazione dell'ex calciatore della Roma Cafù.