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Botola nascosta sul pavimento di casa per assicurarsi la via di fuga

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Rapinatore arrestato dalla Squadra Mobile

Aveva ricavato sul pavimento del suo appartamento una botola nascosta sotto il tappeto e dei cuscini per garantirsi la fuga. Sollevando la botola infatti, era possibile accedere ad un sottoscala dove A.D., romano di 23 anni, aveva allestito una vera e propria camera dove poter nascondersi in caso di controlli e da cui poteva anche accedere alla strada.

E' stato bloccato ieri dagli agenti della Squadra Mobile, diretti dal dr. Vittorio Rizzi, con l'accusa di rapina ai danni di due istituti di credito.

Il primo colpo il 28 maggio 2010, quando l'uomo travisato con una "parrucca nera" si era introdotto in una banca di Piazza San Emerenziana. Dopo aver scavalcato il bancone delle casse, aveva estratto un coltello e aveva intimato al cassiere di mettere in un "sacco della spazzatura" tutto il denaro. Poi aveva rivolto la stessa richiesta all'altra cassiera, riuscendo ad ottenere ben 19.000 euro.

Si era allontanato con il "bottino" facendo perdere le sue tracce.

La stessa scena si è ripetuta il 16 giugno 2010. L'obiettivo del rapinatore, questa volta, un istituto di credito in zona Prenestina.

Il "modus operandi" è sempre lo stesso. Ma questa volta l'uomo si traveste da "meccanico".

Il finto operaio, con tuta da lavoro e parrucca bionda, è entrato in banca e dopo aver estratto la lama ha minacciato la cassiera, costringendola a farsi consegnare il denaro in cassa, per poi fuggire con il "misero bottino" di 4.200 euro.

Le indagini degli uomini della Squadra Mobile, sono scattate immediatamente. Nelle mani degli inquirenti il video girato dalle telecamere a circuito chiuso delle banche e le impronte digitali lasciate dal rapinatore rilevate dalla Polizia Scientifica. I primi riscontri non avevano dato esito positivo, in quanto l'uomo era incensurato e quindi sconosciuto alle banche dati delle Forze dell'Ordine.

Il cerchio investigativo si è chiuso nell'agosto 2010. L'uomo è stato infatti arrestato in occasione di un' ulteriore rapina a cui aveva preso parte con altri tre complici ai danni di un istituto di credito in provincia dell'Aquila. Il travestimento del rapinatore "in trasferta" si era ulteriormente arricchito di un paio di occhiali da sole.

L'uomo viene quindi fotosegnalato. Gli investigatori della Squadra Mobile, intrecciando i dati emersi dall'analisi delle modalità di consumazione delle rapine, hanno riscontrato l'analogia tra i tre casi.

Il riscontro incrociato delle impronte rilevate con il foto-segnalamento successivamente all'arresto con quelle riscontrate nell'ambito dei rilievi relativi agli altri due episodi di rapine ha dato esito positivo.

Per lui sono scattate le manette in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall'Autorità Giudiziaria.


06/04/2011

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