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Roma. Stipulavano contratti vendita auto cui non seguiva consegna

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Padre e figlio titolari di un autosalone denunciati per truffa dalla Polizia

Padre e figlio, titolari di un autosalone in zona Trionfale, erano riusciti attraverso a inserzioni pubblicitarie su Internet a truffare clienti che acquistavano a loro insaputa delle auto "fantasma" destinate a non essere mai consegnate ai legittimi proprietari.

Le indagini degli uomini del Commissariato Villa Glori, diretto dal Dr. Giuseppe Rubino, sono partite in seguito alla denuncia di un ragazzo di 25 anni, vittima del raggiro.

La vicenda ha inizio nell'ottobre 2009, quando il giovane, si è recato presso l'autosalone e dopo aver scelto un'autovettura, ha deciso di acquistarla. Dopo aver concordato il prezzo, ha consegnato nelle mani dei titolari un assegno di 13.000 euro, intestato alla società da cui loro si rifornivano, con la promessa di avere le "chiavi in mano" dopo pochi giorni.

Ma nelle settimane successive l'auto continuava a non vedersi.

Al giovane, recatosi più volte presso l'autosalone, i due hanno giustificato il ritardo della consegna riferendo un problema di natura burocratica.

A fine dicembre il 25 enne ha deciso di contattare la società a cui aveva intestato l'assegno. Ma, alla richiesta di spiegazioni, si è visto rispondere che l'assegno corrisposto non rappresentava il pagamento dell'auto, bensì un acconto per i 50.000 euro di debiti per "conto esposizione" di quattro autovetture, che i due avevano contratto e non avevano ancora saldato.

Accortosi di essere stato raggirato, il ragazzo si è rivolto agli agenti del Commissariato.

Le indagini degli investigatori sono scattate immediatamente. Gli agenti sono riusciti a scoprire che i proprietari dell'autosalone in questione avevano già precedenti analoghi per truffa, ricettazione e appropriazione indebita.

I due mettevano in atto sempre lo stesso "meccanismo": prima facevano firmare ai clienti falsi contratti di acquisto, poi, dopo aver ricevuto il pagamento, accampavano scuse per perdere tempo; dai documenti mancanti per l'immatricolazione, agli errori nella compilazione delle pratiche.

A pochi "fortunati" l'autovettura veniva consegnata senza essere stata immatricolata, e, mentre in alcuni casi con targa di prova falsa.

Per S.A. di 62 anni e il figlio di 37 anni, è scattata la denuncia in stato di libertà per il reato di truffa. Il 37enne, è stato anche sottoposto alla misura della sorveglianza speciale per un anno.

Le autovetture presenti nell'autosalone sono state sequestrate e custodite presso un deposito giudiziario.

Un lieto fine per il giovane di 25 anni che nei giorni scorsi si è visto consegnare direttamente dalla FIAT la tanto "desiderata" autovettura.


04/04/2011

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