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Stalker arrestato dalla Polizia

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Polizia di Stato

Non si rassegna alla fine della storia

Ha sopportato per un anno il comportamento violento del compagno. Poi, quando si è decisa a lasciarlo, l'uomo ha iniziato a perseguitarla.

La vittima è una marocchina di 32 anni. Aveva conosciuto P.P. romano di 37 anni, nel settembre del 2009. Fin dall'inizio della loro convivenza, l'uomo si era dimostrato particolarmente violento tanto da arrivare a picchiarla ripetutamente.

Tra le "armi" utilizzate anche un casco da motociclista.

Le violenze, consumate tra le mura domestiche, avvenivano davanti alla figlia della donna, di appena 5 anni.

Nel settembre del 2010, la donna aveva deciso di lasciarlo.

Ma l'uomo non si è rassegnato, e dopo due mesi si è rifatto vivo, cercando insistentemente di convincere la ex a tornare con lui.

Alla fine, stanca delle estenuanti pressioni, la vittima ha deciso di concedere all'uomo un'ulteriore possibilità. Ma di lì a poco la situazione si è aggravata e le violenze anziché interrompersi sono aumentate, costringendo la donna a lasciarlo di nuovo.

L'uomo, non si è arreso, e ha continuato a molestarla telefonicamente con minacce e insulti ad ogni ora del giorno e della notte.

Per poter ristabilire un contatto con lei, si è offerto anche di pagare le spese mediche che la donna aveva dovuto affrontare in seguito alle lesioni che le aveva procurato.

Alle minacce dell'uomo si sono poi aggiunte anche quelle dell'ex compagna di lui.

L'epilogo l'8 gennaio scorso, quando la donna stava rientrando dal lavoro. Ad attenderla sotto casa c'era l'uomo, che l'ha aggredita gettandola a terra. Poi le ha strappato il telefono dalle mani, si è introdotto nell'appartamento e ha iniziato a distruggere i mobili scaraventando a terra anche il televisore e il computer dell'ex compagna. La donna, approfittando di un attimo di distrazione dell'uomo, è riuscita a scappare e a chiedere aiuto a un familiare. Ha aspettato l'arrivo del cugino e poi è tornata nell'appartamento, ma dell'uomo non c'era più traccia.

Il giorno dopo, stanca dei continui soprusi, si è rivolta agli agenti del Commissariato Porta Maggiore, riferendo ai poliziotti le incessanti pressioni e ritorsioni che era costretta a subire dall'ex convivente.

Per lui è scattata la misura della custodia cautelare in carcere con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e per stalking.


28/02/2011
(modificato il 01/03/2011)

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