Poliziotti seguono la sua compagna e lo arrestano quando scende dall’autobus
E' durata poco più di due mesi la latitanza di M.B., che era stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari in seguito ad una condanna per il reato di rapina.
L'uomo si era reso irreperibile al controllo che si effettua quotidianamente alle persone sottoposte agli arresti domiciliari dal 3 di dicembre.
Da quel momento erano quindi scattate le indagini degli investigatori del Commissariato Esposizione, diretto dal Dr. Giuseppe Piervirgili, che hanno cercato di acquisire informazioni utili per scandagliare tutte le frequentazioni dell'uomo.
Individuata una donna con la quale l'uomo aveva avuto una relazione sentimentale, i poliziotti hanno deciso di seguirla.
Dopo averla vista salire su un autobus del servizio pubblico, un agente in borghese, salito con lei, si è "mimetizzato" tra gli altri passeggeri.
Dopo alcune fermate l'agente ha notato un uomo con sciarpa e cappello che si era avvicinato alla donna e si stava intrattenendo con lei in atteggiamenti piuttosto intimi.
Si è quindi spostato in una posizione migliore per riuscire ad osservare meglio l'uomo, riconoscendolo.
Avvisati i suoi colleghi che stavano seguendo l'autobus a bordo di una vettura civetta, gli investigatori hanno atteso che i due scendessero per intervenire.
M.B. alla vista degli agenti ha subito reagito cercando di spintonarli per guadagnarsi la fuga, ma dopo una breve colluttazione gli uomini del Commissariato lo hanno arrestato, sequestrando anche un coltello che nascondeva nella tasca.
Condotto negli uffici di Polizia, gli agenti lo hanno arrestato per evasione dagli arresti domiciliari, denunciato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e porto abusivo di arma da taglio.
Roma, 10 febbraio 2011