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Roma. Trova un uomo nel letto della stanza d’albergo in piena notte

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immagine polizia

Spaventata contatta il fidanzato in Cile, che allerta la Polizia con skype

Ha chiesto aiuto tramite il social-network Facebook al suo fidanzato, che però era dall'altra parte del mondo, in Cile. La brutta avventura occorsa la scorsa notte ad una giovane donna cilena si è risolta con il fermo di indiziato di delitto eseguito dagli agenti delle Volanti della Questura di Roma nei confronti di un 30enne albanese. Violenza sessuale e sequestro di persona sono le accuse scattate per l'uomo. Sono circa le ore 6,00 del mattino, quando una Volante viene inviata dalla Sala Operativa della Questura presso un albergo di via Nazionale. I poliziotti si sono trovati di fronte una giovane donna cilena in lacrime, che in forte stato di agitazione ha raccontato la brutta avventura vissuta. Quando erano da poco passate le 5,00 del mattino, la giovane si è svegliata di soprassalto, accorgendosi della presenza di un uomo sdraiato accanto a lei nel letto, che aveva iniziato a palpeggiarla nelle parti intime. A quel punto, opponendosi con forza, la donna ha cercato di fuggire dalla stanza trovando però la porta chiusa. Grazie alle urla della giovane però, l'uomo ha desistito dai suoi intenti, aprendo la porta della camera. E' a questo punto che la donna, rientrata in stanza, dopo aver visto l'uomo uscire dalla stessa, in stato di shock, ha contattato su Facebook il suo fidanzato in Cile, il quale è riuscito a mettersi in contatto tramite Skype con la Polizia Municipale di Roma che ha immediatamente girato la richiesta d'aiuto alla Sala Operativa della Questura. I poliziotti, grazie alla descrizione fornita dalla ragazza, si sono messi subito sulle tracce dell'uomo, riuscendo nel giro di pochi minuti ad individuarlo. D.A., queste le sue iniziali, soggiornava infatti in un locale dell'albergo, per il quale svolgeva qualche lavoro saltuario. Sentita dagli agenti, la donna ha riferito che al suo arrivo presso la struttura alberghiera era stata "avvisata" del fatto che poteva condividere la stanza con terze persone, anche per il costo basso del soggiorno giornaliero. Dopo essere stato accompagnato presso gli uffici del Commissariato Viminale, è stato sottoposto in stato di fermo di polizia giudiziaria.

Roma, 29 gennaio 2011


29/01/2011

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