Arrestato spacciatore dalla Polizia al Prenestino.
Una piccola quantità era nascosta all'interno di alcune confezioni di vitamine in uno scaffale della cucina. Mentre la maggior parte era occultata all'interno di una cavità del muro del garage, dove peraltro sono anche stati rinvenuti e sequestrati 2 bilancini di precisione.
Ma il luogo sicuramente più insolito dove l'uomo ha pensato di nascondere la droga è l'ascensore della palazzina; lì, ben nascosta dietro la cornice in legno della lampada d'illuminazione, i poliziotti hanno trovato una busta di cellophane sigillata al cui interno c'erano 25 grammi di cocaina.
Cocaina nascosta dappertutto insomma: nell'auto, in cucina, in garage e persino nell'ascensore del palazzo.
Ad individuare l'uomo, 37enne romano pregiudicato, sono stati gli agenti del Commissariato Prenestino diretto dal dr. Fabrizio Calzoni.
L'attività investigativa è nata per accertare i movimenti sospetti di un uomo già noto alle Forze dell'Ordine, che nell'ultimo periodo era stato visto dai poliziotti a bordo della sua auto in compagnia di un'altra persona pregiudicata e da loro ben conosciuta.
Dopo aver monitorato i suoi spostamenti con appostamenti mirati, ieri sera gli agenti hanno deciso di intervenire fermando l'uomo mentre usciva di casa al volante della sua autovettura.
Alla loro vista C.N., queste le sue iniziali, ha gettato un involucro di plastica a terra; all'interno c'erano pochi grammi di sostanza stupefacente.
Ma gli agenti non si sono arresi, e sono entrati nel suo appartamento per la perquisizione. Hanno subito notato che era rifinito con elementi d'arredo lussuosi, ed insieme agli abiti indossati dal soggetto, capi d'abbigliamento molto costosi, erano sintomo un alto tenore di vita tenuto dall'uomo apparentemente ingiustificabile.
A conclusione dell'attività gli agenti hanno sequestrato complessivamente 360 grammi di cocaina.
Pertanto, al termine dell'attività, C.N. è stato arrestato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e condotto presso il carcere di Regina Coeli.
Roma, 11 novembre 2010