In realtà era una rapina
Ieri pomeriggio è arrivata al centralino del "113" una segnalazione di lite violenta tra due stranieri ed il segnalante ha precisato di aver visto un coltello in mano ad uno dei due.
La volante Esquilino, in servizio di pattugliamento del quartiere, è arrivata immediatamente in via Principe Amedeo, ma lo scenario in cui si sono imbattuti era ben diverso.
Invece di sedare una lite gli agenti hanno arrestato un cittadino marocchino per rapina aggravata.
Quando i poliziotti hanno raggiunto l'indirizzo segnalato, infatti, hanno trovato due persone vistosamente alterate, di cui una ferita ad un braccio, mentre vicino all'altra è stato trovato e sequestrato un coltello.
Dopo aver separato i due soggetti, gli agenti hanno fatto intervenire un'ambulanza per il ferito e poi hanno cercato di capire la dinamica dei fatti.
La situazione era piuttosto difficile da interpretare, poiché quelle che erano state segnalate come le parti avverse in una lite, parlavano entrambe un italiano stentato e compromesso dalle rispettive lingue madri: il marocchino ed il cinese.
Non poca pazienza è servita ai poliziotti per capire che l'alterazione delle parti non era dovuta ad una lite, ma alla reazione ad un tentativo di rapina. Il cittadino marocchino R.M.T.N. di 29 anni, aveva minacciato con un coltello il cittadino cinese, per farsi consegnare la collana d'oro ed alla reazione della vittima è seguita la coltellata del marocchino.
Ai poliziotti del Commissariato Esquilino, diretto dal Dr. Valter Di Forti, non è rimasto che arrestare il cittadino marocchino per rapina aggravata, lesioni gravi e porto abusivo di arma da taglio.
Roma, 6 novembre 2010