arrestato con un complice dalla Squadra mobile
Droga nell'armadio nascosta tra i vestiti all'interno di un armadio in un appartamento in via delle Robinie.
Due arresti e diversi chili di marijuana sequestrati, dai Falchi della Questura capitolina.
E' il risultato di un servizio antidroga della Polizia di Stato nel quartiere Centocelle.
Tutto è iniziato a Largo Preneste, dove i Falchi hanno fermato uno spacciatore albanese, V.P. di 28 anni.
Il giovane incontrava gli acquirenti al capolinea degli autobus nel tentativo di confondersi tra la folla durante lo scambio.
Questa volta ad attenderlo ha trovato gli uomini della Squadra Mobile, diretta dal dott. Vittorio Rizzi, che lo hanno bloccato e controllato.
Due giorni fa, i Falchi, in servizio di appostamento, hanno notato un giovane fermo al capolinea dell'A.T.A.C. in evidente stato di attesa, infatti dopo alcuni minuti veniva raggiunto da un uomo con una sacca in tela di colore bianco a tracolla.
Il ragazzo controllava il contenuto della borsa e cedeva in cambio al pusher varie banconote.
A quel punto gli agenti intervenivano e fermavano i due uomini.
Nella sacca di tela ancora addosso allo spacciatore hanno trovato e sequestrato oltre 2 etti di marijuana, suddivisa in due involucri di cellophane, 600 euro in contanti e le chiavi del suo appartamento.
Immediata la perquisizione della sua abitazione dove è stato trovato un altro cittadino albanese, è stato identificato per R.V. di 26 anni.
Nel corso della perquisizione all'interno di un armadio della camera da letto, nascosti tra la biancheria, sono stati rinvenute tre voluminose "balle" in cellophane che contenevano 5 chili di marijuana, della sostanza da taglio, una bilancia elettronica, materiale per il confezionamento e 7.500 euro in contanti.
Condotti negli Uffici della Squadra Mobile, i due albanesi sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
V.P., che usava numerosi "alias" perché ricercato, e sperava di sfuggire così alla cattura, è stato arrestato anche in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica di Milano nel 2008.
Dagli accertamenti effettuati, infatti, è emerso che con una delle false generalità declinate, deve scontare una pena di un anno e 17 giorni.
Roma, 22 ottobre 2010