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Regolarizzazione di colf e badanti

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300 euro per certificati falsi

Trecento euro a pratica, false cessioni fabbricati e ed un sistema ben organizzato.

Così un'infermiera ed un dipendente pubblico arrotondavano i rispettivi stipendi, sfruttando la sorte di cittadini extracomunitari che presentavano domanda per la regolarizzazione di colf e badanti.

Sono U.G. e D.M.A., entrambi di 55 anni, ad essere caduti nella rete degli agenti del Commissariato Prenestino, diretto dal dr. Fabrizio Calzoni, che hanno fatto scattare le manette.

Il sistema funzionava così: i cittadini stranieri che si rivolgevano allo sportello presso il quale era impiegato il dipendente comunale e che manifestavano difficoltà nel perfezionamento della sanatoria per la mancanza di un domicilio, venivano dallo stesso indirizzati verso la donna.

Questa, dietro il compenso di 300 euro, poi destinato ad essere diviso con il complice, offriva la disponibilità "sulla carta" del proprio appartamento per poi procedere a false cessioni fabbricati e consentire allo straniero di conseguire il certificato di idoneità alloggiativa.

Quest'ultimo veniva rilasciato dall'impiegato comunale a conclusione della "pratica".

A mettere i bastoni tra le ruote ai due 55enni sono stati però i poliziotti del Commissariato.

Ad insospettirli proprio l'elevato numero di cessioni fabbricato presentate dalla donna in un breve arco temporale.

Quindi sono scattate le indagini, che hanno in un primo momento condotto ad accertare che presso l'abitazione in questione risiedevano solo l'infermiera e la madre, mentre non vi era nessuna traccia dei "fantomatici" affittuari.

In una seconda fase, invece, le ipotesi investigative hanno trovato conferma nelle dichiarazioni di una delle vittime.

Un cittadino del Bangladesh, infatti, sentito dagli agenti, ha ricostruito il modus operandi della coppia, ammettendo di aver accettato la proposta del dipendente pubblico e pagato per ottenere il certificato.

Quindi, quando lo straniero si è presentato presso l'edificio comunale per perfezionare l'iter, ad osservare i tre c'erano anche gli agenti, che, dopo aver fugato ogni dubbio investigativo, sono intervenuti bloccando i due.

I reati contestati sono tentata concussione in concorso, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, falso materiale e uso di atto falso.

Autenticità dei documenti ed effettività dei rapporti lavorativi sono i principali aspetti presi in esame dalla Questura di Roma al fine di evitare che la normativa sulla sanatoria possa essere strumentalizzata per eludere la normativa sul soggiorno.

Attraverso una logica di rete, l'Ufficio Immigrazione è impegnato in uno screening delle domande, al fine di verificare la effettività e la veridicità dei requisiti, nonché di procedere, anche d'intesa con gli altri Uffici, agli approfondimenti investigativi lì dove emergano profili di irregolarità.

Roma, 9 settembre 2010


10/09/2010

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