Individuati quattro rumeni responsabili di rapina con il sonnifero.
Nello scorso mese di maggio, un uomo abitante nel quartiere Borgo denunciava di aver subito, nel corso della notte, una rapina ad opera di quattro giovani di probabile nazionalità rumena.
Riferiva in sintesi che circa un anno prima, mediante una chat line, aveva conosciuto un ragazzo rumeno e di averlo incontrato in diverse occasioni sempre presso la propria abitazione, in compagnia di altri ragazzi suoi connazionali.
La sera del giorno in questione, riferiva di aver ricevuto un sms sul proprio cellulare dal giovane, che gli chiedeva di potersi recare presso la sua abitazione insieme ad un amico, richiesta che veniva assecondata.
L'uomo veniva quindi raggiunto dai due e, dopo aver loro offerto loro da bere, veniva a sua volta indotto a sorbire una bevanda, che gli causava immediatamente una forte sonnolenza.
L'uomo invitava i due a lasciare l'appartamento ma questi chiedevano all'uomo far salire presso l'abitazione altri due amici, tra cui il fratello, con i quali poi si sarebbero allontanati.
In effetti dopo poco venivano raggiunti nell'appartamento da altri due ragazzi, ma da quel momento l'uomo non ha più ricordi di quanto accaduto; svegliatosi, si accorgeva che i giovani si erano allontanati asportando due cellulari, tre orologi, due macchine fotografiche e la propria autovettura.
Una volta ripresosi contattava il 113 per rappresentare l'accaduto.
Sulla base degli elementi forniti dalla vittima, gli Agenti della Polizia di Stato della Questura iniziavano delle accurate indagini ed eseguivano una serie di perquisizioni delegate dall' A.G., identificando dapprima il ragazzo già conosciuto dall'uomo per G. A. I., rumeno 23 anni, riuscendo nel prosieguo ad identificare anche il fratello per P. I., rumeno di 21 anni e P. F., connazionale di 22, entrambi già noti alle forze dell'ordine.
Gli investigatori del Commissariato Borgo recuperavano inoltre uno dei cellulari e l'autovettura, rinvenuta parcheggiata nei pressi dell'abitazione dei giovani.
I riscontri investigativi acquisiti consentivano quindi di sottoporre a fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata P. I., di arrestare P.F. perché colpito da un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura della repubblica di Velletri ex art. 656 c.p.p. (condannato evaso) e di denunciare in stato di libertà sia il P. F. che il G. A. I. per rapina aggravata in concorso.
Roma, 13 luglio 2010.