La violenza di genere, nelle sue infinite declinazioni – dalla violenza fisica, psicologica, economica, fino all’odierna violenza digitale – mina la dignità, l’integrità mentale e fisica e, troppo spesso, la vita di un numero inestimabile di donne, molte delle quali, sovente, non si risolvono a sporgere denuncia.
Da ormai undici anni, la campagna della Polizia di Stato “…Questo NON è amore” vuole rappresentare uno strumento concreto di ascolto e di divulgazione, non solo per le donne, ma per tutti coloro che vogliono essere parte di un cambiamento.
Un’azione efficace per sradicare la violenza contro le donne deve basarsi sul piano della prevenzione e sulla diffusione di una cultura del rispetto che investa sulle generazioni più giovani, attraverso l’educazione all’eguaglianza, al rispetto reciproco, al rifiuto di ogni forma di sopraffazione.
Con questo obiettivo e, al contempo, quello di convincere le donne che non hanno il coraggio di denunciare, oggi, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, la Polizia di Stato rinnova il suo impegno, con la campagna “Questo non è amore”, a diffondere la cultura della consapevolezza, della non discriminazione e del rispetto assoluto dei diritti umani.
Tra le iniziative messe in campo dalla Polizia di Stato capitolina, due panchine rosse sono state installate nel XI Distretto San Paolo e nel XIV Distretto Primavalle, grazie al sostegno del XI e del XIV Municipio. Un impegno tra istituzioni che ha visto coinvolti in prima linea giovanissimi studenti, portatori di un messaggio di sostegno per tutte quelle donne che, ancora oggi, non hanno il coraggio di denunciare.
Una giornata all’insegna di valori che la polizia di stato capitolina ha voluto vivere nel ricordo di Amar Kudin, giovane poliziotto tragicamente deceduto all’alba dello scorso lunedì in un incidente stradale mentre era a bordo di una volante del XIV Distretto Primavalle.
Il Questore Massucci, presente ad entrambe le cerimonie, ha rimarcato l’importanza di una rete di valori basata sul dialogo tra Istituzioni e cittadini, ricordando con emozione come proprio dai Commissariati di Primavalle e San Paolo sia partito il suo percorso come poliziotto in servizio alla Questura di Roma. “Non vi nascondo che per me questo è un momento in cui tanti sentimenti si rincorrono nella mia mente, nel mio cuore, nel mio essere poliziotto... uno dei miei sentimenti è la profonda gratitudine nei confronti dei Dirigenti dei Commissariati per aver organizzato questa giornata ricca di valori con protagonisti importanti, che considero il primo pilastro che noi poliziotti mettiamo a sostegno del ricordo del collega che ci ha lasciato pochi giorni fa. Oggi, in nome di quel collega che tutti hanno definito ‘un poliziotto gentile’, noi siamo qui a cercare di mettere in campo un processo che – ragazzi – ha bisogno di essere potente e la potenza è qualcosa che deve nascere dentro ognuno di noi, perché è l'unico modo per contrastare fenomeni così beceri. È un dolore immenso che deve ulteriormente arricchire la potenza della consapevolezza. Questa strada, ragazzi, è soprattutto nelle vostre mani, perché dobbiamo essere consapevoli che abbiamo bisogno di fare un salto di qualità culturale: è un qualcosa che deve nascere e radicarsi in maniera profondo all'interno di ciascuno di noi”.