Finiscono in manette un trentatreenne ed un trentacinquenne.
A bordo di uno scooter brandivano una pistola contro le vittime che avevano “puntato” per minacciarle e farsi consegnare denaro. L’arma che utilizzavano era una replica, ma priva di tappo rosso e all’apparenza uguale a quella in uso alle forze dell’ordine: un modello non solo facilmente modificabile per risultare idonea allo sparo, ma soprattutto un efficace strumento intimidatorio sufficiente ad intimorire le vittime e farle cadere nella trappola. È finita in manette la coppia di complici resisi responsabili di due violenti episodi di rapina e tentata rapina commessi, rispettivamente, il 13 e il 15 agosto scorsi nei confronti di due persone che erano in sosta a bordo della loro auto.
Sono stati gli agenti della Polizia di Stato del V Distretto Prenestino ad eseguire nei loro confronti l’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal G.I.P. del Tribunale di Roma all’esito delle indagini condotte dalla Polizia di Stato e coordinate dalla Procura della Repubblica.
Il primo episodio risale allo scorso 13 agosto: un uomo, mentre stava chiacchierando con una donna a bordo del proprio veicolo nei pressi di un parcheggio in via Collatina, si era visto affiancare da due persone a bordo di uno scooter. In quel frangente il conducente, dopo aver estratto e puntato contro di lui una pistola, gli aveva intimato di consegnargli tutto il denaro in suo possesso. Dopo che la vittima aveva consegnato i 40 euro in contanti che aveva con sé, i due malviventi, non contenti del maltolto, l’avevano minacciata e costretta a seguirli presso uno sportello bancomat per prelevare altri 300 euro. Preoccupato da quanto stesse accadendo, l’uomo aveva nel frattempo fatto scendere la donna che era con lui in auto e si era recato presso un istituto di credito dove, però, si era visto rifiutare il prelievo. Un imprevisto che ha infastidito i due malviventi, che così, continuando a minacciarlo, lo avevano costretto a seguirli presso un’altra banca dove poi il prelievo era andato a buon fine e la vittima aveva consegnato loro quanto richiesto. A quel punto, poi, i due complici erano fuggiti dopo avergli sottratto lo smartphone che portava con sé.
L’altro episodio, invece, si è verificato appena due giorni dopo. Questa volta la coppia di complici, sempre a bordo di uno scooter, con lo stesso modus operandi, aveva tentato di rapinare un uomo a bordo della sua autovettura in via Emilio Longoni. Dopo essersi affiancati alla macchina, gli avevano puntato l’arma contro intimandogli addirittura di scendere dal veicolo. La vittima, però, prevedendo quello che sarebbe accaduto di lì a poco, si era rifiutata ed era fuggita ingranando velocemente la marcia. Nel frattempo, con prontezza, aveva allertato l’ 1 1 2 (“Numero Unico d’Emergenza) fornendo alla sala operativa della questura una precisa descrizione dei due complici e della loro direzione di fuga.
La dinamica di entrambi gli episodi è stata ricostruita dai poliziotti del V Distretto Prenestino, che, grazie all’analisi delle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza dei due istituti bancari e alle descrizioni fornite dalle vittime, hanno incastrato i due presunti rapinatori.
A seguito dell’esecuzione dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare, i due complici – un trentatreenne ed un trentacinquenne, entrambi romani – sono ora in carcere, gravemente indiziati del reato di rapina aggravata in concorso.