Proseguono serrati i controlli della Polizia di Stato nell’area della stazione Termini e lungo le linee della metropolitana: nelle ultime ore, in due distinti episodi, sono scattati tre arresti ed apposti i sigilli ad una struttura ricettiva in esecuzione del decreto emesso dal Questore di Roma ai sensi dell’art. 100 T.U.L.P.S.
Il primo arresto è scattato presso la stazione Vittorio Emanuele. A finire in manette due donne - entrambe di nazionalità bosniaca e gravemente indiziate, in concorso tra loro, del reato di furto aggravato.
Sono stati gli agenti del commissariato San Lorenzo ad intercettarle: seguendo uno schema ormai classico, le odierne indagate avrebbe seguito un turista sulla banchina della metro e lo hanno avvicinato fingendo di aiutarlo nel decifrare le indicazioni poste lungo i binari. Quando l’ignaro turista si è distratto ascoltando una delle due, l’altra gli avrebbe sfilato il portafoglio. La vittima si è accorta del furto ed ha chiesto aiuto. Immediato l’intervento della vigilanza e degli agenti della Polizia di Stato che hanno bloccato le due donne -entrambe 23enni- per poi condurle negli uffici del Distretto Trevi Campo Marzio.
Il secondo arresto, invece, è scattato in Via Gioberti.
A finire in manette un 24enne - originario del Marocco - intercettato dagli agenti del commissariato Viminale e attualmente gravemente indiziato per rapina.
Il fatto è avvenuto nei pressi di via della Amendola: i poliziotti hanno aiutato la vittima, una ragazza originaria dell’Azerbaijan, la quale, dopo aver subito il furto del cellulare, era stata scaraventata a terra dallo stesso autore del reato. Grazie alle precise descrizioni fatte ai poliziotti non solo dalla vittima ma anche da alcuni cittadini, in breve tempo gli agenti hanno fermato il presunto autore, nel frattempo fuggito in direzione di Via Gioberti, e recuperato lo smartphone.
In entrambi i casi gli indagati sono stati condotti nelle aule di piazzale Clodio dove il Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura di Roma, ha convalidato gli arresti.
Ad ogni modo tutti gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
Parallelamente all’azione giudiziaria, sempre nell’ottica di garantire la sicurezza nella zona del maggior scalo ferroviario della capitale, gli agenti della Divisione di Polizia Amministrativa, che svolgono quotidianamente una serie di controlli alle strutture ricettive, hanno scoperto un albergo abusivamente costituito “sommando” di fatto due affittacamere ed una “altra forma di ospitalità” poste nelle stesso palazzo. L’altra grave irregolarità riscontrata dagli agenti è stata la mancata comunicazione degli alloggiati all’Autorità di PS.
Alla luce degli accertamenti esperiti dai poliziotti, Il Questore di Roma, all’esito dell’istruttoria, ha ordinato la cessazione immediata dell’attività abusiva di albergo e ha sospeso per 7 giorni le licenze delle attività lecite. Sono stati gli stessi agenti della Divisione Amministrativa a notificare l’atto ed apporre il cartello “Chiuso con provvedimento del Questore di Roma”.