Erano diventati l’incubo dei pendolari capitolini due cittadini egiziani di 19 e 20 anni, arrestati dagli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Viminale, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, perché gravemente indiziati del reato di rapina aggravata. Stessa sorte per altri due uomini, un trentacinquenne italiano e un trentaquattrenne di origine somala, che sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto per lo stesso reato sempre dai poliziotti del medesimo commissariato.
Nel primo caso, i fatti risalgono allo scorso 20 ottobre quando, in seguito alla denuncia della vittima, gli agenti hanno accertato che, poco dopo le 3 del mattino, la stessa, dopo essere salita a bordo dell’autobus della linea “8”, in direzione della stazione “Roma Termini”, giunta nei pressi della fermata “Nazionale-Quattro Fontane”, prima dell’apertura delle porte del mezzo, era stata avvicinata da due uomini, uno dei quali aveva cercato di strapparle invano la collana. In quel frangente, un complice si era avvicinato velocemente colpendola con un pugno e bloccandole le mani, consentendo così all’altro di strappare il monile in oro dal collo.
Gli investigatori, grazie alle descrizioni fornite ed alle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza interno all’autobus, hanno potuto ricostruire la dinamica della rapina e identificarne gli autori per i quali l’Autorità Giudiziaria ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Nel secondo caso, lo scorso 25 novembre, i poliziotti sono intervenuti presso la fermata autobus di piazza dei Cinquecento per una segnalazione di rapina. Giunti sul posto, un giovane ha riferito che, poco prima, due uomini gli si erano avvicinati e, mentre uno lo aveva distratto con la scusa di chiedergli l’orario, l’altro gli aveva strappato il cellulare dalle mani per poi scappare, insieme al complice, in direzione di via D’Azeglio. Il 29 novembre scorso, poi, è arrivata un’altra segnalazione di rapina in via Principe Amedeo. I poliziotti, una volta sul posto, hanno appurato che due uomini avevano minacciato con un coltello una persona intimandole di consegnare loro il cellulare, lo zaino, il portafoglio e il giubbotto. La vittima, impaurita dall’arma, aveva assecondato le richieste dei due che, appena in possesso della refurtiva, si erano poi velocemente allontanati in direzione di via Manin.
I malcapitati, in sede di denuncia, dopo aver visionato l’album fotografico riportante diverse effigi di soggetti noti alle Forze dell’Ordine, hanno riconosciuto, senza alcun dubbio, i presunti autori della rapina che sono risultati essere gli stessi nelle distinte occasioni. Gli agenti li hanno rintracciati e, dopo averli identificati li hanno sottoposti a fermo di indiziato di delitto perché gravemente indiziati del reato di rapina aggravata.
A seguito della convalida, i due sono stati associati presso il carcere di Regina Coeli.
Ad ogni modo gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.