E’ stato tradito da una chat uno dei 6 arrestati.
Nell’ambito degli incessanti controlli posti in essere dagli agenti del XIII Distretto di Aurelio diretto da Alessandro Gullo, finalizzati al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti a piazza Giureconsulti, i poliziotti, in servizio in abiti civili, hanno intercettato un movimento di cessione di sostanze stupefacenti organizzato da quattro uomini ed una donna. In particolare a finire in manette sono stati B.J.S., 30enne , A.S., 32enne, K.K., 18enne. I tre, tutti di origini tunisine, a rotazione nascondevano la sostanza stupefacente e poi a richiesta dei clienti la recuperavano nel nascondiglio precedentemente scelto come sterpaglie, rifiuti o ruote di autovetture. Ad essere denunciate invece sempre per il reato di spaccio, un uomo ed una donna con funzioni di vedetta. L’operazione ha portato al sequestro di 27 gr di hashish, 1,8 gr di cocaina ed un bilancino di precisione. Sanzionato amministrativamente anche un cliente.
Gli uomini del Commissariato Celio, diretto da Maria Sironi, attraverso accertamenti investigativi che hanno avuto come fulcro le chat su una nota applicazione di messaggistica, sono riusciti a risalire all’identità di uno spacciatore della zona e ad arrestarlo. Nei giorni scorsi gli agenti avevano fermato per un controllo una vettura con a bordo due ragazzi che procedevano a forte velocità in direzione di via Gallia. A seguito di perquisizione personale, uno dei due ragazzi è stato trovato in possesso di 2,8 grammi di marijuana e 0,8 grammi di hashish, con conseguente sanzione amministrativa. Dal successivo controllo del telefonino gli investigatori hanno riscontrato una conversazione in chat con C. M. 27enne romano, persona da cui il ragazzo aveva acquistato la sostanza stupefacente. Risaliti all’identità dell’uomo, gli agenti hanno proceduto alla perquisizione domiciliare rinvenendo circa 65 grammi di hashish, 4 grammi di marijuana, diversi coltelli intrisi di sostanza stupefacente, materiale per il confezionamento e fogli riportanti nomi e cifre. L’uomo è stato arrestato per il reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Dopo la convalida dell’arresto l’Autorità Giudiziaria ha disposto per lui l’obbligo di firma.
Sono stati gli agenti della Polizia di Stato della Sezione Volanti, diretta da Massimo Improta, ad arrestare F.F. cittadino italiano di 24 anni per lo stesso reato. Gli agenti, transitando in via Tuscolana, hanno notato un ragazzo a bordo di uno scooter che, alla loro vista, aumentava la velocità. In seguito, sono riusciti a fermarlo in via Publio Rutilio Rufo, dove lo stesso ha tentato la fuga a piedi ma è stato subito bloccato. I poliziotti hanno rinvenuto addosso al ragazzo 0,725 grammi di hashish e due telefoni cellulari con chat e foto riconducibili allo spaccio. Subito si sono recati presso l’abitazione di F.F., dove lo stesso indicava nel sotto scala un punto dove occultava una busta contenente cocaina mescolata con del riso, mentre all’interno della sua abitazione veniva ritrovata una macchina per il sottovuoto usata per il confezionamento. Al termine degli accertamenti, F.F., è stato arrestato e, come disposto dall’Autorità Giudiziaria, condotto presso la sua abitazione agli arresti domiciliari in attesa del rito di convalida.
E sempre gli agenti della Sezione Volanti, ieri sera hanno arrestato P.M. romano 30enne. L’uomo incrociando i poliziotti in via Albert Schweitzer ha tentato di disfarsi di una busta piena di droga per poi fuggire. All’interno di quest’ultima è stato rinvenuto un appunto manoscritto recante cifre e nomi, 3 buste in cellophane contenenti rispettivamente 28 involucri di 11,5 grammi lordi di cocaina, 60 involucri di 23,7 grammi lordi di cocaina e l’ultima 10 involucri di 9,3 grammi di hashish. Raggiunto dai poliziotti è stato trovato in possesso di una seconda busta contenente 12 involucri di cocaina dal peso di 4,5 grammi lordi mentre nel marsupio che indossava sono stati trovati 2 grammi di hashish più 80 euro.
L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa dello svolgimento del giudizio direttissimo, così come disposto dalla Autorità Giudiziaria competente.