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Eseguite 5 misure cautelari dal Compartimento Polizia Ferroviaria per il Lazio

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             All’alba del giorno 10 luglio, pattuglie in abiti civili coadiuvate da personale in uniforme, tutti appartenenti al Compartimento Polizia Ferroviaria per il Lazio, unitamente ad un’unità cinofila e con l’ausilio del personale della Questura di Roma - Commissariato di “Anzio - Nettuno”, competente per territorio, hanno eseguito nr. 5 misure cautelari restrittive traendo in arresto 5 persone e numerose perquisizioni. Durante l’attività delegata veniva tratto in arresto un altro cittadino extracomunitario che alla vista degli agenti tentava di disfarsi di un involucro di colore bianco contenente sostanza stupefacente del tipo cocaina per un peso loro di grammi 7.

            Nei primi mesi del 2023 personale della Squadra di P.G. Compartimentale apprendeva, da fonti aperte e dai canali social ove vengono raccolte le lamentele dei pendolari della linea Nettuno – Roma, che presso la stazione FS di “Lido di Lavinio” era attiva una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti di vario tipo, gestita da stranieri provenienti dal Maghreb.

            Personale della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polfer Lazio si attivava per verificare la fondatezza di quanto appreso e, grazie anche alla visione delle registrazioni delle telecamere del sistema di videosorveglianza attivo nella citata stazione, poteva constatare la veridicità.

            L’Ufficio predisponeva dei mirati servizi di osservazione e controllo presso la stazione FS di “Lido di Lavinio” al fine di reprimere l’illecita attività posta in essere dagli stranieri ma, da subito, gli operanti si avvedevano che il fenomeno criminale era molto consistente e che, oltre ai primi riscontri che portavano all’arresto in flagranza di spaccio di un cittadino extracomunitario, sarebbero stati necessari ulteriori approfondimenti investigativi da svolgersi anche con l’ausilio di attività tecnica.

            Gli agenti potevano constatare che presso lo scalo ferroviario di “Lido di Lavinio” stazionavano per molte ore del giorno numerosi cittadini extracomunitari, i quali venivano contattati da altri personaggi con i quali concludevano dei veloci scambi di oggetti.

Questa è la modalità tipica del cosiddetto “spaccio da strada” pertanto l’Ufficio tentava ancora di approfondire la notizia di reato appresa.

            Altro particolare notato dagli operanti era quello che, durante la giornata, uno o più individui appartenenti al gruppetto preso in esame, percorrendo il marciapiede dell’unico binario dello scalo, si recava ripetutamente all’interno di un fabbricato fatiscente posto a lato della stazione, per poi uscire e tornare nuovamente a svolgere l’illecita attività di spaccio.

            Tale comportamento lasciava presupporre che il fabbricato fatiscente fosse adibito a “deposito” delle sostanze stupefacenti ed inoltre, la sua contiguità al luogo di “spaccio”, poteva permettere ai “pusher” di prelevare piccole quantità da vendere ed essere più agevolmente “scarichi”, quindi non punibili, se sottoposti a controllo da parte delle Forze dell’Ordine.

            Con tutti gli elementi raccolti l’Ufficio redigeva una dettagliata comunicazione di reato che veniva inviata alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri. 

            La citata A.G. delegava a quest’Ufficio l’attività tecnica di intercettazione telefonica degli indagati ed autorizzava l’utilizzo di telecamere che venivano posizionate nel fabbricato fatiscente ed in altri luoghi all’uopo prescelti.

            In particolare, si trattava di un fabbricato ex magazzino tessile di circa 2000 mq in totale stato di abbandono. L’accesso era possibile esclusivamente tramite un varco attraverso la recinzione posta al binario 1 della stazione oppure attraverso un camminamento al termine della massicciata dei binari attigui.         

L’attività tecnica permetteva di appurare che effettivamente il fabbricato di cui sopra era utilizzato dagli indagati come “deposito” dello stupefacente e luogo di confezionamento del medesimo, per cui si decideva di approfondire le indagini con dei riscontri in loco.

            In particolare il giorno 12.07.2023 veniva tratto in arresto in flagranza di reato un cittadino maghrebino responsabile del reato di spaccio di sostanze stupefacenti consumato nella stazione FS di Lavinio quindi, essendo questi uno degli utilizzatori del fabbricato fatiscente, si estendeva la perquisizione in quello stabile.

Tale attività, effettuata con l’ausilio di unità cinofile, perdurava per più di 4 ore in condizioni di estrema complessità, in quanto nel locale vi era un caldo torrido dovuto alla stagione estiva e lo stesso era invaso dalla spazzatura che rendeva difficile individuare eventuali nascondigli.

Nonostante ciò gli operanti riuscivano a rinvenire ed a porre in sequestro a carico del reo circa 700 grammi di hashish, 260 grammi di marijuana e 8,5 grammi di cocaina.

            Dopo la convalida dell’arresto veniva disposta a carico dello straniero la misura cautelare della custodia in carcere e lo stesso, alla data odierna, risulta ancora essere detenuto.

            Durante l’attività d’indagine venivano tratti in arresto in flagranza di reato all’interno e nelle adiacenze della stazione FS di “Lido di Lavinio” numerosi “pusher” di origine maghrebina.

Di particolare rilevanza quello operato in data 31.10.2023 a carico di uno straniero di origine maghrebina: durante la perquisizione domiciliare eseguita con l’ausilio di unità cinofile ed estesa alle pertinenze dell’abitazione, venivano rinvenuti all’interno di un tombino di scarico posto nel giardino oltre 5 chilogrammi di hashish e 38 grammi di cocaina.

Gli elementi raccolti dal personale della Squadra di P.G. del Compartimento Polfer Lazio hanno consentito all’ AG di emettere nr 5 ordinanze di applicazione di misura cautelare restrittiva per i soggetti ritenuti responsabili a vario titolo delle suindicate condotte criminali.

Dalle risultanze delle indagini è emerso un compendio indiziario che appare per gravità e fondatezza degli elementi raccolti idoneo a giustificare l’adozione delle citate misure in quanto le persone sottoposte alle indagini sono apparse esclusivamente dedite alla attività di spaccio (unica loro fonte di sostentamento) dotate di spiccata capacità delinquenziale, prive di remore e freni inibitori.

            Venivano, inoltre, segnalati alla competente Prefettura ex art. 75 del D.P.R. 309/90 anche 16 acquirenti identificati durante i vari servizi di PG svolti.

 


11/07/2024

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