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Tivoli. Eseguite due misure cautelari nei confronti di due indagati, gravemente indiziati di atti persecutori e maltrattamenti

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Si comunica, nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento - indagini preliminari - fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, che in data 11 gennaio 2023, gli agenti del pool specializzato nella violenza di genere e minori del Commissariato Distaccato di Tivoli, coordinati dal “Gruppo uno” di questa Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione alla misura cautelare coercitiva del divieto di avvicinamento nei confronti di R.R.. di anni 58, domiciliato a Roma, in quanto gravemente indiziato di gravi atti persecutori nei confronti di una collega di lavoro.

L’indagato, con condotte reiterate e comportamenti vessatori, aveva minacciato e molestato sessualmente la sua collega di lavoro in modo tale da cagionarle un perdurante e grave stato di ansia e paura unito al timore per la propria incolumità, sino a costringerla a modificare le proprie abitudini di vita. La vittima, inizialmente, aveva denunciato le proprie sofferenze al responsabile di una nota catena di supermercati ove lei e l’indagato erano impiegati, ma invece di ricevere supporto era stata trasferita in un’altra filiale e, in un secondo momento, licenziata.

Nemmeno i richiami disciplinari dell’azienda e, anche nel suo caso, il trasferimento ad altra sede sono bastati all’indagato quale monito per dissuaderlo dagli intenti persecutori. Al contrario l’uomo ha perseverato ossessivamente in uno stillicidio di molestie telefoniche, gravi minacce e reiterati appostamenti nei luoghi abitualmente frequentati dalla vittima, sino ad arrivare a danneggiarle l’autovettura. La Procura di Tivoli, pertanto, ha disposto un approfondimento investigativo delegando l’attività agli agenti del pool specializzato nella violenza di genere del Commissariato di P.S. di Tivoli. Le indagini hanno permesso di constatare la gravissima condizione pregiudizievole in cui la donna versava da tempo, tanto che, una volta raccolte le testimonianze ed i numerosi riscontri alle dichiarazioni apprese dalla vittima, il G.I.P del Tribunale di Tivoli ha emesso nei confronti dell’indagato un’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa con l’applicazione del dispositivo elettronico di controllo (cd braccialetto).

Nell’ambito di un’altra attività di indagine, attinente la delicata materia del “CODICE ROSSO”, il 14 gennaio 2023 lo stesso pool specializzato nella violenza di genere e minori del Commissariato Distaccato di Tivoli, coordinati dal “Gruppo uno” di questa Procura, ha dato esecuzione alla misura cautelare coercitiva personale nei confronti di B.G., 53enne residente a Guidonia Montecelio, gravemente indiziato di pesanti maltrattamenti familiari nei confronti della convivente di anni 58, acuiti dallo smodato uso di sostanze stupefacenti. L’indagato maltrattava quotidianamente la sua compagna, sottoponendola a continue aggressioni fisiche e morali, instaurando un sistema di vita familiare doloroso e avvilente e provocando nella vittima un grave stato di assoggettamento e paura. Anche in questo caso gli approfondimenti investigativi hanno permesso di raccogliere gravi e circostanziati indizi di colpevolezza nei confronti dell’uomo che, in un’occasione, si era persino introdotto dalla finestra nell’abitazione della vittima dopo che la donna aveva interrotto quell’insana relazione e, agendo con efferata violenza, l’aveva rapinata della somma di 400 euro e di una carta di credito.

Quanto raccolto nel corso delle indagini ha consentito al G.I.P del Tribunale di Tivoli, su richiesta della Procura, di emettere nei confronti dell’indagato un’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa con l’applicazione del dispositivo elettronico di controllo (cd braccialetto). Nonostante la misura coercitiva appena notificata,

l’uomo ha tuttavia reiterato le condotte vessatorie tempestando la vittima con telefonate minacciose, tanto che il Giudice del Tribunale, non ritenendo più adeguata la misura applicata, ha sostituito il divieto di avvicinamento con la custodia cautelare in carcere, provvedimento tempestivamente eseguito dalla polizia giudiziaria delegata.

 


26/01/2023

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