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LITE TRA STRANIERI

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LA POLIZIA DI STATO DENUNCIA UNO STRANIERO DI 23 ANNI PER MINACCIA AGGRAVATA

Erano da poco passate le 21 quando su disposizione della locale Sala Operativa gli equipaggi delle Volanti della Questura di Rimini impegnati nel controllo del territorio per il contrasto ai reati predatori sono stati inviati in corso Giovanni XXIII dove era stata segnalata una lite tra alcuni cittadini stranieri. Su coordinamento della Sala Operativa, gli equipaggi della Polizia di Stato, al fine di bloccare eventuali tentativi di fuga da parte di persone segnalate come partecipanti all'evento, sono intervenuti convergendo sia da via Gambalunga, che da via Bastioni settentrionali. E proprio in quest'ultima via una delle Volanti intervenute ha notato una persona stesa a terra ed un veicolo con targa albanese in sosta in mezzo alla strada e numerosi cocci di vetro. I poliziotti a quel punto hanno iniziato ad acquisire le dichiarazioni dei presenti e soprattutto quelle del segnalante il quale ha subito riferito alcune circostanze utili alla ricostruzione di quanto poco prima accaduto. L'uomo in particolare ha riferito che mentre transitava in compagnia di suo cognato in via Bastioni Settentrionali, con il suo veicolo con targa albanese, all'altezza dell'edicola ivi ubicata e al momento chiusa, ha udito un forte colpo. Fermatosi subito dopo per sincerarsi dell'accaduto l'uomo è sceso dal mezzo insieme a suocognato, e si è accorto che nei pressi del suo veicolo vi era una pietra a terra.Nello stesso momento, l'uomo si è accorto pure che lì nei pressi vi erano anche quattro persone di origine africana. L'uomo a quel punto - considerato che vi erano solo loro nelle vicinanze e cheproprio l'uomo a cui si era rivolto impugnava un'altra pietra di analoga fattezza - ha chiesto spiegazioni dell'accaduto, domandandogli il motivo per il quale avessero lanciato quel sasso sulla sua auto in corsa. Per tutta risposta, uno di quei quattro uomini, piuttosto agitato e nervoso, secondo quanto riferito agli operatori, lo affrontava a muso duro ed agitava la mano nella quale stringeva il sasso, proferendogli le seguenti parole "TI SPACCO LA FACCIA, TI AMMAZZO". Ovviamente spaventato dalla circostanza il proprietario del veicolo ha iniziato a indietreggiare, poiché lo stesso si portava a pochicentimetri dal suo volto, spingendolo indietro per allontanarlo.In quel frangente, essendo a bordo strada con suo cognato che poteva chiaramente vedere cosa stesse accadendo, l'uomo ha pure udito un forte stridio di gomme provenire dalla strada trasversale adiacente allaloro posizione. E dopo aver rivolto lo sguardo in direzione del rumore, ha notato un veicolo di colore scuro, che - secondo il racconto, sul quale sono in corso puntuali accertamenti volti a verificarne la fondatezza - investiva suo cognato, che stava in piedi nei pressi dei cassonetti dell'immondizia proprio sulla segnaleticaorizzontale a zebratura. La vettura non solo non si è fermata dopo il predetto episodio, ma nel fuggire via ha pure sfiorato un altro veicolo in sosta, riuscendo ad allontanarsi. Nel frattempo, l'altro equipaggio delle Volanti, in costante contatto radio con la Sala Operativa, ha definito l'intervento relativo alla segnalazione di un'avvenuta lite in via Giovanni XXIII, accompagnando presso gli Uffici della Questura per accertamenti tre persone di origine africana, in quanto ritenute parti attive alla lite avvenuta poco prima. Giunto in Questura, uno dei tre uomini - di 23 anni residente a Faenza, già noto alle Forze di Polizia - è stato riconosciuto quale autore delle minacce e per tale motivo è stato denunciato per minaccia aggravata (mentre tutti e tre sono stati sanzionati amministrativamente per ubriachezza). Da una prima ricostruzione si può ritenere che la vettura investitrice fosse occupata proprio da alcune delle persone che poco prima avevano preso parte alla baraonda con i cittadini di origine africana portati in Questura, i quali stavano bersagliando con un lancio di pietre e bottiglie, a seguito del quale colpivano fortuitamente l'auto del cittadino minacciato.

Sono in corso ulteriori indagini per risalire all'identità degli altri partecipanti all'evento, frutto di un indubbio eccesso di sostanze alcoliche, che avrebbe potuto cagionare conseguenze più gravi.


31/03/2016

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