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Sex-torsion: La Polizia di Stato identifica i responsabili

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Sex-torsion: La Polizia di Stato identifica i responsabili di una estorsione on-line

Il web è oramai divenuto uno strumento attraverso il quale si svolge ogni genere di attività: lavoro, tempo libero, lettura, musica, comunicare con persone, condivisione di risorse, e-commerce e tanto, tanto altro ancora. Si stima però che una delle attività internet che ha maggiore diffusione sia quella di fare conoscenza di persone, per "cercare l'anima gemella", attraverso i siti di "incontri". E proprio navigando sul web alla ricerca dell'anima gemella" un giovane riminese si è imbattuto in una incresciosa vicenda. Durante l'estate scorsa, consultando il sito di incontri "ciaoamigos" ha conosciuto Belèn, ragazza con la quale dopo aver approfondito la conoscenza ed essere entrata in intimità virtuale lo ha convinto, attraverso una video-chat, a mostrarsi in esibizioni pornografiche. Le performance erotiche della vittime sono però state registrate dalla provocatrice la quale, ha immediatamente cambiato il tono delle conversazioni e, con l'aiuto di un complice, ha ricattato l'ignaro navigatore riminese: paga altrimenti diffondo le immagini alla tua cerchia di amici su Youtube e su Facebook. Il malcapitato, terrorizzato dalla minaccia, ha provveduto a pagare una prima somma di 220 €., ma la ricattatrice non si è fermata. Perseverando nel suo disegno criminale ha richiesto un altro pagamento di €. 160 al quale la vittima ha acconsentito. All'ulteriore richiesta di denaro della donna, il riminese ha denunciato i fatti alla Polizia Postale. Le indagini, dirette dal Sost. Proc. di Rimini Dr. Ercolani, si sono dapprima concentrate sulle connessioni internet effettuate dalla sedicente Simona, quindi sui flussi di denaro inviati dal denunciante per impedire la divulgazione sul web delle "compromettenti" immagini. Sono così stati individuati T.A. e S.S. rispettivamente di anni 37 e 32 entrambi calabresi, che sono stati perquisiti lo scorso lunedì 2 febbraio, da personale della Specialità. Presso il domicilio sono stati rinvenuti e sequestrate le carte postepay sulle quali confluivano i proventi dell'estorsione ed il materiale informatico utilizzato per le connessioni in video-chat. I due risultano essere autori seriali di questi crimini.
05/02/2015

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