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ACQUISTA ONLINE UN’AUTO PER 15.000 EURO E NON RICEVE NULLA:LA POLIZIA INDAGA

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ACQUISTA ONLINE UN’AUTO PER 15.000 EURO E NON RICEVE NULLA:LA POLIZIA INDAGA

Negli uffici della sezione di Polizia delle Comunicazioni di Rimini nella mattinata di ieri si è presentato un riminese di circa 50 anni per sporgere denuncia in ordine ai fatti accadutigli, al fine di poter recuperare le somme già versate e per accertare eventuali responsabilità penali.

L'uomo ha rappresentato che, un mese fa circa, navigando su internet, si è imbattuto in un annuncio posto su un noto sito web dedicato alla compravendita di auto e moto. L'annuncio, in particolare, riguardava l'offerta - da parte di una società tedesca con succursale a Varsavia - di un veicolo di una casa costruttrice tedesca, di grossa cilindrata, per un prezzo di € 22.304,00.

Il riminese, pensando di poter fare un affare ha subito contattato tramite mail il venditore, il quale ha richiesto il versamento a titolo di caparra di una somma pari al 20% del corrispettivo.

Il riminese, pertanto, lo scorso 13 agosto ha ordinato il bonifico richiesto, versando quasi 5000 euro e ricevendo un contratto d'acquisto con cui il venditore avrebbe potuto controllare il "viaggio" dell'auto.

Trascorsi alcuni giorni, l'acquirente - che voleva ricevere notizia in ordine all'operazione di compravendita - contattava telefonicamente il venditore tedesco, il quale riferiva che l'auto era pronta e che prima di procedere alla spedizione, avrebbe dovuto pagare le tasse doganali, ovvero il 22% del valore dell'auto, pari cioè ad altri € 4906,88.

Il riminese, quindi, ha effettuato un altro versamento: questa volta su un conto corrente di un'altra banca (poiché il precedente conto nel frattempo, secondo il venditore tedesco, aveva avuto un non meglio specificato problema tecnico).

Il venditore tedesco, ricevuto il secondo pagamento comunicava che l'auto era finalmente in viaggio. La predetta comunicazione, però, era accompagnata da un'altra richiesta di danaro, di € 4.718,00: questa volta per le spese di spedizione. A quel punto, il riminese contattava telefonicamente il venditore per protestare vivamente, ma il medesimo ancora gli comunicava che se avesse voluto vedere l'auto avrebbe dovuto pagare anche tali spese. Il riminese così effettuava anche il terzo pagamento pari a € 4.718,00.

Due giorni fa il riminese avrebbe dovuto ricevere l'auto, ma nulla gli è stato consegnato.

Il venditore, contattato telefonicamente, assicurava che l'auto era in procinto di giungere a destinazione e che stava provvedendo all'immatricolazione in Italia.

Il riminese ha pertanto provveduto ad effettuare un controllo con la targa che l'auto avrebbe dovuto avere in Italia e ha constatato che la targa che gli avevano fornito corrispondeva ad un altro veicolo, radiato per esportazione all'estero.

Ed è solo a quel punto che il riminese si è reso conto di essere stato raggirato e si è rivolto alla sezione di Polizia postale di Rimini, che ha iniziato l'attività di indagine per accertare la dinamica dei fatti e per risalire ai responsabili della condotta.

Coloro che organizzano queste operazioni sono dei professionisti nel raggirare persone in buonafede. Si tratta sempre di bande di truffatori: creano falsi siti di concessionarie e spedizionieri al solo fine di far vedere che l'oggetto è nella loro disponibilità ed è già "in viaggio"; clonano pagine di siti reali di concessionarie e di deposito a garanzia per i pagamenti.

E proprio a tal proposito, gli agenti della Polizia delle Comunicazioni la Polizia di Stato invitano a seguire alcuni consigli al fine di evitare il ripetersi di episodi analoghi a quello sopra descritto nei casi di vendita/acquisto on line con operatori che si trovano all'estero:

Giova rammentare infatti che una volta spedito il danaro all'estero, in caso di truffa o controversia, sarà irrimediabilmente perduto. I bonifici provenienti dall'estero o gli assegni, hanno infatti un periodo per il cd. "buon fine" di 15 gg circa.

Occorre quindi:
  • diffidare sempre di coloro che chiedono pagamenti all'estero di qualsiasi natura;
  • approfondire sempre su internet, lanciando nei motori di ricerca gli indirizzi email pubblicati; numeri di telefono; nominativi, al fine di verificare se vi sia già postato qualche argomento nei forum;
  • non avere fretta di concludere l'acquisto o la vendita, anche se sembra il più grande affare della nostra vita ed il venditore o l'acquirente ci mette fretta.

In ogni caso, la Polizia delle comunicazioni di Rimini (tel. 0541.634298) è sempre a disposizione per evitare di cadere in trappola.


10/09/2014

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