Deteneva illegalmente un fucile a canne mozze e 6 etti di Hashish: arrestato dalla Polizia di Stato
Continuano i servizi della Polizia di Stato volti al contrasto della criminalità diffusa ed alla repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti nel territorio di Rimini.
Nella mattinata di venerdì, gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Rimini hanno ricevuto una segnalazione riguardante un ragazzo che oltre a spacciare hashish aveva un fucile detenuto illegalmente.
Al fine di comprendere la veridicità della segnalazione venivano effettuati diversi accertamenti incrociati che portavano gli investigatori ad individuare con precisione il ragazzo e la sua abitazione.
Nell’immediatezza, in accordo con l’Autorità Giudiziaria, si procedeva alla perquisizione dell’appartamento.
La perquisizione nel garage pertinente l’appartamento permetteva di rinvenire nr. 2 scatole contenenti nr. 48 cartucce cal.12 in plastica e denaro contante, per un totale di 980€ oltre a materiale utile al confezionamento di stupefacente quali un roner immerso in un secchio di acqua, (utilizzato per scaldare l’hashish congelato), una macchina per il sottovuoto, un bilancino di precisione, un cutter con tracce di hashish e confezioni per sottovuoto aperte e vuote gettate nel bidone della spazzatura.
All’interno della camera da letto veniva sequestrato denaro contante per una somma totale di 12.220,00€ e 2 Iphone.
A seguito di tali rinvenimenti, il ragazzo decideva di mostrare agli operanti ulteriori oggetti detenuti illecitamente, indicando nel vano scale ubicato vicino all’ascensore, occultato all’interno di una canalina in ferro posta lungo il pavimento, avvolto in una busta di plastica nera per i rifiuti 1 Fucile marca “Beretta” mod. S686 Special cal.12 con matricola abrasa, canne mozzate e calcio modificato “a pistola” e 2 involucri sottovuoto in cellophane trasparente contenente sostanza stupefacente tipo hashish, per un peso totale di 639 grammi.
Il Magistrato di turno della Procura della Repubblica del Tribunale di Rimini disponeva che l’arrestato venisse tradotto in carcere in attesa dell’udienza di convalida.
Si ricorda che nei confronti delle persone indiziate ed imputate vige la presunzione di innocenza.