La mamma preoccupata s'era rivolta alla Polizia
Ieri pomeriggio la Sala Operativa della Questura di Reggio Emilia riceveva una comunicazione da un Ispettore della Questura di Terni.
A lui si era rivolta una donna, la quale gli riferiva che il proprio figlio, 43enne, recatosi a Reggio Emilia per cercare lavoro qualche giorno addietro, nella serata precedente l'aveva contattata telefonicamente manifestando sconforto e intenti suicidi.
Le immediate indagini per rintracciare il giovane consentivano, attraverso la localizzazione della cellula della sua utenza telefonica mobile, di individuare nell'area sud-est della città di Reggio Emilia la sua presenza.
In considerazione della necessità di rintracciare l'uomo nel minor tempo possibile e della vastità dell'area interessata venivano impiegate nella ricerca tutte le Volanti in servizio di pattuglia.
Il collega della Questura di Terni aveva fornito anche la marca e il modello con relativa targa dell'autovettura in uso al giovane.
Intorno alle ore 16,45 le ricerche attivate davano l'esito auspicato, una Volante individuava l'utilitaria ferma in via Turri.
Al posto di guida vi era il giovane riverso sul volante, sul sedile passeggero numerosi blister di medicinali vuoti ed una bottiglia di wisky aperta.
Ai richiami degli Agenti, che avevano allertato il 118 per l'invio di un'ambulanza, rispondeva anche se appariva poco lucido e non in grado di alzarsi.
Il giovane veniva portato al pronto soccorso dove sarebbe poi stato ricoverato in osservazione non in pericolo di vita.
L'auto veniva portata in Questura e presa in consegna.
Gli Agenti contattavano la madre rassicurandola sulle condizioni del figlio, la si metteva a conoscenza che l'autovettura era in Questura, la stessa comunicava che al più presto sarebbe partita alla volta di Reggio Emilia.