La Volante l'ha colto in flagrante mentre tentava il furto di uno scooter: fermato, fingeva di essere minore e di non capire l'italiano. Una precedente segnalazione della Polizia Scientifica lo ha smascherato.
Alle ore 21.35 di ieri sera la Sala Operativa inviava la Volante in via Tondelli dove la telefonata di una residente segnalava una persona sospetta che a suo parere stava tentando di rubare un ciclomotore posteggiato dinanzi al suo palazzo.
Immediatamente le Volanti si portavano nella strada in modo tale da chiuderne gli accessi. L'equipaggio della prima Volante, imboccando la via, individuava il soggetto segnalato intento ad armeggiare in corrispondenza del blocchetto di accensione di uno scooter in sosta il quale, alla loro vista, si dava a precipitosa fuga tra i palazzi in direzione di via Eritrea.
Veniva raggiunto dai poliziotti, dalla cui presa riusciva però a sottrarsi strattonando e spingendo violentemente. Gli agenti si ponevano quindi di nuovo all'inseguimento del soggetto.
Nonostante il sopraggiungere di tutti gli operatori, il fuggitivo opponeva un'ulteriore attiva e violenta resistenza, cercando di divincolarsi scalciando, dimenandosi e colpendo ripetutamente i poliziotti, durante l'arresto.
Nel frattempo giungeva sul posto il proprietario del mezzo, con il quale si accertava il tentativo di rapina, stante la forzatura del bloccasterzo con degli arnesi da scasso, lasciati dal malvivente sul posto.
Accompagnato in Questura, lo straniero si dimostrava immediatamente evasivo e poco collaborativo, per cui in un primo momento non sembrava possibile giungere ad una chiara identificazione: lo stesso infatti in un italiano stentato, riferiva di essere minore e di non capire la lingua italiana, essendo tunisino.
A causa della familiarità che il volto evocava agli operatori, cercando, pur senza indicazioni, negli archivi foto dattiloscopici della Polizia Scientifica, si riusciva a determinarne le generalità grazie ad un precedente foto segnalamento effettuato il 18.10.2011.
In quella occasione l'arrestato aveva dichiarato di chiamarsi NAYM Saef e di essere nato in Tunisia nel settembre '94, per cui a tutt'oggi ancora minorenne, ma viste le caratteristiche fisiche e somatiche che non convincevano, i poliziotti decidevano di effettuare l'esame antropometrico presso il locale ospedale Santa Maria, il quale rivelava un'età certamente compresa tra i 18 e 19 anni.
Sicuri quindi della maggiore età, NAYM Saef veniva tratto in arresto per i reati di tentata rapina aggravata e resistenza a Pubblico Ufficiale.
