La POlizia Anticrimine nell'ambito di accertamenti su alcuni soggetti ricercati ha collegato le due identità del criminale sul quale pendeva da anni un'ordinanza di custodia cautelare per violenza sessuale di gruppo.
20 marzo 2004 Abbaoui Hamid, 38enne marocchino, pluripregiudicato, insieme ad altri tre connazionali aveva perpetrato una violenza sessuale di gruppo con lesioni aggravate ai danni di una 32enne reggiana: la vittima fu trovata, da una guardia giurata alle 5 di mattina in una via del centro, in lacrime e sanguinante.
I fatti furono riportati dalla cronaca per la particolare crudezza dell'accaduto.
All'epoca dei fatti, il giorno stesso la Polizia individuò ed arrestò tre dei predetti criminali: un anno dopo fu scarcerato e sottoposto alla misura dell'obbligo di presentazione in Questura, ma non si presentò mai, dandosi alla fuga. Essendo clandestino, aveva fornito lui stesso i suoi dati alla Polizia, ma tralasciando alcune lettere del suo cognome.
Avendo anche altri procedimenti da affrontare, tra cui uno per spaccio di droga in concorso, rientra in Italia, sempre clandestinamente e prosegue la sua vita a Reggio Emilia con il nome corretto, lasciando la condanna di reclusione a suo carico quindi sospesa.
La Polizia Anticrimine, nell'ambito dei numerosi controlli che effettua proprio a carico di tali ricercati, grazie ad un recente foto segnalamento dello straniero, ricollegava le due identità attraverso le impronte digitali.
Ieri pomeriggio quindi la Polizia ha tratto in arresto il ricercato criminale, dando esecuzione alla sentenza di condanna che lo obbligherà in Carcere per i prossimi tre anni.