Arrestati tre tunisini, avevano una pistola e una spada Katana.
Ieri pomeriggio due equipaggi della Sezione "Contrasto al crimine diffuso" della Squadra Mobile di Reggio Emilia hanno notato un Audi A3 nei pressi del parcheggio dell'ospedale cittadino, riconoscendo alla guida dell'auto un tunisino noto per i suoi precedenti. BEN BARKA Anis, questo il suo nome, di anni 23, era anche ricercato da circa un anno perché destinatario di un provvedimento di cattura, emesso nell'aprile dello scorso anno, dal Tribunale dei Minorenni di Bologna, che lo condannava a 6 mesi e 15 giorni di reclusione per spaccio di sostanze stupefacenti.
I poliziotti dopo aver fermato l'auto, sulla quale viaggiavano oltre a BEN Barka altri due tunisini, nel corso della perquisizione dell'autovettura hanno rinvenuto una pistola semiautomatica marca Zastava, calibro 6,35 mm, arma clandestina di fabbricazione russa, completa di caricatore, un sacchetto con 54 cartucce del medesimo calibro ed una spada modello "Katana".
I tre stranieri sono stati immediatamente accompagnati in Questura ed arrestati per detenzione e porto in concorso di arma clandestina.
I due tunisini in compagnia di BEN BARKA Anis, entrambi clandestini, sono stati identificati in EL HONI Merher, e MATHLOUTHI Amuna rispettivamente di anni 26 e 21, sul conto dei quali è emerso che sono giunti pochi giorni fa in Italia sbarcando a Lampedusa il 29 marzo EL HONI ed il 6 aprile scorso MATHLOUTHI.
I due clandestini erano stati poi collocati in centri di prima accoglienza da dove erano subito fuggiti.
BEN BARKA Anis, in regola con il permesso di soggiorno è una "vecchia conoscenza" dei poliziotti della Mobile per i suoi precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti, risalenti già ai tempi in cui era minorenne, e per il fatto che prima di regolarizzarsi nel 2009, a seguito di matrimonio con una donna italiana, era stato controllato varie volte nel corso delle quali aveva fornito ben 28 nomi falsi.
L'arresto dei tre ed il sequestro delle armi in loro possesso ha bloccato "il regolamento di conti" che probabilmente BEN BARKA Anis, ed i complici EL HONI Merher, e MATHLOUTHI Amuna stavano pianificando, poiché risulta che il fratello del primo, nei giorni scorsi, era stato medicato in ospedale per una grave ferita di arma da taglio.
Sull'auto a bordo della quale viaggiavano i tre sono state sequestrate anche un paio di scarpe sporche di sangue.
Sull'episodio del ferimento in questione sono in corso indagini da parte della Squadra Mobile, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Luciano Padula, per accertarne la matrice ed individuarne gli autori, che probabilmente stavano per essere affrontati dai tre arrestati per una vendetta.