Gli investigatori della Digos hanno denunciato un giovane operaio reggiano, già conosciuto alle forze dell'ordine, per attentati incendiari, danneggiamenti e sottrazione di un pastore tedesco.
Nella mattinata odierna la DIGOS, di seguito ad articolata attività di indagine su delitti di matrice animalista verificatisi in questa provincia coordinata dal Sostituto Procuratore Maria Rita Pantani, supportata con servizi tecnici e sistemi g.p.s. autorizzati dalla locale A.G., ha effettuato una perquisizione locale a carico di B.D. di anni 36, residente in questo capoluogo, celibe, operaio, con precedenti di polizia anche per furto di un cane, che si è conclusa con il sequestro di materiale ritenuto pertinente alle indagini.
L'indagato è stato, giusto provvedimento del G.I.P. del Tribunale di Reggio Emilia, sottoposto alla misura cautelare coercitiva della presentazione quotidiana alla P.G.
I FATTI
· Autovettura Citroen Berlingo, in uso alla responsabile del canile di Botteghe di Albinea, sito in quella via Varisco nr.10/e, incendiata la notte del 3 marzo 2010 davanti al medesimo canile.
Precedentemente, la notte del 27 febbraio 2010, il veicolo posteggiato nello stesso posto, era già stato oggetto di altri danneggiamenti, rottura di tre vetri e uno specchietto.
· Autovettura Skoda Fabia incendiata la notte dell'11 aprile 2010, in via Beviera nr.30/1 di Bagnolo in Piano. Autovettura simile a quella della responsabile provinciale dell'ENPA, Stella BORGHI, vicina di casa del proprietario del veicolo incendiato.
L'incendio, nel propagarsi ha danneggiato l'adiacente palo della Telecom con conseguente interruzione, per oltre 3 giorni, del servizio di telefonia di 30 famiglie della zona.
· Cane pastore tedesco meticcio di nome Rex, asportato in Puianello di Quattro Castella la notte tra il 13 e il 14 febbraio, mediante la recisione della rete perimetrale dall'area cortiliva di un'abitazione. Il cane è stato ritrovato la mattina del 19 febbraio al "Il Rifugio del cane di Ponte Ronca" sito in Zola Predosa (BO) .
L'indagato, risulta già noto alla DIGOS poiché nell'autunno del 2008 è stato oggetto di indagini in merito all'acquisto da parte del medesimo di due maschere antigas munite di filtri protettivi contro il gas "Sarin",tute, giubbotti ed equipaggiamento del tutto simile a quello utilizzato dai reparti speciali delle forze armate, materiale successivamente sequestrato di cui l'interessato non aveva saputo fornire una credibile giustificazione.