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Reggio Emilia 10 febbraio 2025 ricordata la figura del Questore di Fiume Giovanni Palatucci, proclamato “Giusto fra le nazioni”

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Commemorazione Palatucci 2025

In occasione dell’80° anniversario dalla sua scomparsa Reggio Emilia ricorda Giovanni Palatucci, il Funzionario di Pubblica Sicurezza italiano che salvò tante vite ebraiche durante la seconda guerra mondiale, prima di morire in un campo di concentramento nazista.

Questa mattina ,anche in questo capoluogo,a 80 anni dalla sua tragica scomparsa è stato ricordato il Questore di Fiume  Giovanni Palatucci.

Alla mattinata di riflessione e approfondimento hanno preso parte le maggiori Autorità cittadine, i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato, alcuni studenti dell’Istituto Secondario di Primo Grado “A. Manzoni” oltre che semplici curiosi.

La cerimonia è stata scandita da tre momenti: dapprima è stato piantumato un albero all’interno del Parco Santa Maria presso la stele in pietra  già collocata  in memoria del Questore di Fiume, seguito da un momento di preghiera alla presenza del Cappellano della Polizia di Stato e del Rabbino Capo  della comunità Ebraica di Modena e Reggio Emilia, Beniamino Goldstein.

A seguire, i presenti, in modo assorto ed interessato hanno ascoltato l’approfondimento dello storico Massimo Storchi (di ISTORECO) che ha delineato la figura del Questore di Fiume nel contesto Storico in cui è vissuto; a conclusione della iniziativa con la collaborazione del conservatorio musicale Achille Peri -Claudio Merulo grazie alla presenza di una giovane musicista sono stati eseguiti brani musicali tratti dalla colonna sonora Schindler’s list e, dalla tradizione Klezmer, un brano iconico della cultura musicale ebraica.

Un momento prezioso, che il Sig. Questore di Reggio Emilia, Dott. Giuseppe Maggese, ha voluto per ricordare, anche alle nuove generazioni, l’impegno per la giustizia di Palatucci, giovane funzionario di Pubblica Sicurezza che nel 1937, fu assegnato alla Questura di Fiume, quale responsabile dell’Ufficio Stranieri. Malgrado rivestisse solo la qualifica di Commissario, dopo i tragici eventi successivi all’8 settembre del ’43, divenne Questore reggente di quella Questura.

Il Funzionario ebbe così modo di conoscere il tragico impatto che le leggi razziali ebbero sulla comunità ebraica e creò quindi una “rete” di supporto, grazie alla quale riuscì a salvare molti appartenenti a quella confessione religiosa.

Gli storici, hanno determinato che  il sostegno di Palatucci per la salvezza degli ebrei, si concretizzò nell’alterazione di registri, nel fornire loro informazioni utili per sottrarsi agli arresti, nella consegna di documenti falsi, ovvero indirizzandoli presso amici e conoscenti, allo scopo di metterli in salvo.

Giovanni Palatucci  arrestato il 13 settembre del 1944 da militari tedeschi fu tradotto nel carcere di Trieste. Lì rimase per circa un mese, esattamente  fino al 22 ottobre 1944 , per essere deportato a Dachau, come internato politico di nazionalità italiana.

In quel campo, a poche settimane dalla fine del conflitto mondiale,  perse la vita, probabilmente per aver contratto il tifo e gettato nella fossa comune del campo.

Nel 1990, è stato proclamato Giusto fra le Nazioni, il riconoscimento che lo Stato di Israele conferisce ai non ebrei che durante il conflitto salvarono persone di origine giudaica. Nel 1995 è stato insignito della Medaglia d’oro al merito civile della Repubblica Italiana e nel 2004 viene nominato Servo di Dio dalla Chiesa Cattolica.

 

 


10/02/2025

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