36enne si fa consegnare l'incasso e fugge. Riconosciuta e fermata nel pomeriggio è stata tratta in arresto
Nella mattinata di ieri una donna, travisata da cappuccio, consumava una rapina in danno di farmacia ubicata nella centralissima Piazza Prampolini. La donna, sotto la minaccia di armi che non mostrava, costringeva un impiegato alle casse a consegnare il denaro presente al momento.
Le immediate indagini svolte dal personale della Questura si orientavano, in particolare, all’attento esame dei sistemi di video-sorveglianza dell’esercizio commerciale e di quello cittadino; l’esame consentiva di delineare l’abbigliamento della rapinatrice e la via di fuga.
Le capillari ricerche svolte in città e la conoscenza del territorio degli operatori della Questura consentiva, dopo poche ore dal fatto, di rintracciare, in piazza Marconi, una donna che indossava pantaloni e scarpe corrispondenti a quelli ripresi dalle telecamere. Presso gli Uffici della Questura la donna rendeva spontanee dichiarazioni confessorie dichiarandosi pentita per quanto fatto ed indicando l’abitazione in cui aveva lasciato un giubbotto con cappuccio analogo a quello indossato dalla rapinatrice.
Sulla scorta dei gravi indizi raccolti la donna, una reggiana classe 1982, gravata da precendenti in guida in stato di ebrezza e sotto l’effetto di stupefacenti, veniva tratta in arresto per rapina aggravata.
L’operazione in parola, al di là della responsabilità individuale che andrà accertata presso al competente sede giudiziaria trovandosi, allo stato, nella fase delle indagini preliminari, evidenzia l’estrema utilità degli impianti di video sorveglianza, privati e pubblici, nonché l’importanza della capillare conoscenza del territorio da parte degli uomini della Volante della Polizia di Stato e della Squadra Mobile.