in manette due donne di cui una residente a Modena. Il terzo complice è ricercato.
REGGIO EMILIA,
Differenze di età, di lingua e matrimoni celebrati in Vietnam tra coniugi senza alcuna pregressa frequentazione”.
Questi i dettagli che hanno fatto sospettare l’Ufficio Immigrazione della Questura di Reggio Emilia trovatosi a dover valutare le numerose istanze di permesso di soggiorno di lungo periodo per ricongiungimento familiare.
Lo spunto investigativo veniva trasmesso alla Squadra Mobile che, con il coordinamento della Procura delle Repubblica, avviava una complessa attività di indagine che consentiva di ricostruire una prassi criminale finalizzata alla celebrazione di matrimoni, fittizi, da parte di cittadini vietnamiti con soggetti italiani.
Secondo quanto emerso dalle indagini scopo delle unioni truffaldine verteva unicamente al rilascio del permesso di soggiorno per motivi familiari.
L’ingente prezzo dell’operazione illegale veniva, in gran parte, trattenuto dagli organizzatori, vietnamiti residenti in Italia, e corrisposto, solo in minima parte, ai coniugi italiani - pagati circa 12mila euro in contanti oltre alle spese di viaggio e alloggio- per raggiungere il consolato di Ho Chi Minh, l’antica Saigon, dove si sposavano con questi perfetti sconosciuti con età molto diverse e senza nemmeno parlare la stessa lingua.
Le persone da portare all’altare venivano cercate tra gli indigenti nella mensa della Caritas, ente che ha collaborato alle indagini. Matrimoni che diventavano presto separazioni per creare nuove coppie false.