Il tentativo, inoltre, di deridere sui Social Network l’attività delle Forze dell’Ordine che, al fine di evitare pericoli per la pubblica incolumità non hanno forzato l’inseguimento, è indice di un profondo disagio sociale da parte dei ragazzi che non solo non hanno compreso il ruolo di tutela e garanzia dei diritti di tutti espresso dagli operatori di Polizia, ma, evidentemente, intendono assurgere agli occhi dei loro amici e coetanei come antagonisti delle Istituzioni preposte a garantire il rispetto delle regole di civile convivenza.
Si parla spesso dell’uso che i giovani fanno dei social network, e delle conseguenze che ne possono scaturire da un uso sbagliato.
E l’incoscienza diviene ancora più evidente quando, ponendo in essere azioni illegali, si utilizzano i Social network per pubblicizzarle, come hanno fatto due ragazzi residenti nel Comune di Cittanova.
Durante un turno pomeridiano di servizio di controllo del territorio, gli Agenti del Commissariato di P.S. di Cittanova hanno notato due giovani, senza casco, a bordo di una moto. Alla vista della Volante, i due si sono dati alla fuga ad alta velocità, percorrendo un lungo tratto di strada su una sola ruota e raggiungendo un’isola pedonale delimitata da strutture di cemento che impediscono l’accesso alle autovetture. A quel punto i poliziotti non hanno potuto seguirli oltre, e sono stati costretti a fermarsi, ed i due fuggitivi, una volta all’interno dell’isola pedonale, impennando nuovamente la moto, hanno fatto perdere le proprie tracce.
Tuttavia, il personale operante aveva riconosciuto sia il conducente che il passeggero, individuati in due ragazzi del luogo, ed è bastato applicare un po’ di ingegneria sociale per confermare quanto già ipotizzato.
Infatti, pochi minuti dopo l’inseguimento, i due incauti motociclisti hanno pubblicato su Instagram un video che riprendeva la corsa della moto, con il titolo “MO MI TROVI” e corredato dalle emoticons di uno smile e due auto della Polizia, in derisione dell’operato della pattuglia.
Tanto è servito agli Agenti del Commissariato di P.S. di Cittanova, per rintracciarli, senza ombra di dubbio sulla loro identità. Il motoveicolo è stato rinvenuto in un terreno adiacente all’abitazione di uno dei due, ed è risultato di proprietà della madre del ragazzo, privo di copertura assicurativa, non immatricolato, e pertanto sottoposto a sequestro.
Nei confronti del conducente sono state elevate sanzioni per violazioni del codice della strada per un ammontare complessivo pari a 4000 euro.
Sottrarsi al controllo delle Forze dell’Ordine per sfuggire ad una sanzione amministrativa costituisce un comportamento altamente irresponsabile e gravemente pericoloso per la propria incolumità e quella di altre persone che potevano trovarsi a transitare sulla strada.
Non è la prima volta che tali comportamenti hanno causato gravi incidenti stradali ed investimenti di pedoni con gravi conseguenze penali per i conducenti e fisiche per gli investiti.
Il tentativo, inoltre, di deridere sui Social Network l’attività delle Forze dell’Ordine che, al fine di evitare pericoli per la pubblica incolumità non hanno forzato l’inseguimento, è indice di un profondo disagio sociale da parte dei ragazzi che non solo non hanno compreso il ruolo di tutela e garanzia dei diritti di tutti espresso dagli operatori di Polizia, ma, evidentemente, intendono assurgere agli occhi dei loro amici e coetanei come antagonisti delle Istituzioni preposte a garantire il rispetto delle regole di civile convivenza.
Tali atteggiamenti non possono non avere riflessi sugli aspetti di prevenzione dell’Ordine e sicurezza pubblica e sull’attivazione delle adeguate misure di prevenzione personale nei confronti dei due giovani per garantire loro un percorso virtuoso di rispetto delle regole e, al contempo, una adeguata sicurezza collettiva.