Elevate anche sanzioni amministrative per oltre 26.000 euro
Un’operazione congiunta di controllo della filiera del pescato, condotta nella giornata di ieri dagli Agenti della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Gioia Tauro (RC) e della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Gioia Tauro, ha permesso di accertare e sanzionare il trasporto di prodotti ittici in violazione della vigente normativa in materia di taglia minima consentita per la cattura e tracciabilità, ed evitarne la successivacommercializzazione
All’atto del controllo è stato ispezionato un furgone, all’interno del quale è stato rinvenuto prodotto ittico “Novellame di Sarda” suddiviso in 105 cassette di polistirolo per un totale complessivo di kg 525, pescato in violazione della vigente normativa in materia di taglia minima consentita per la cattura e la conservazione della specie. Inoltre, è stata accertata la presenza di 150 kg di “Gamberi” suddivisi in 30 cassette di polistirolo e privi di documentazione attestante la tracciabilità e/o provenienza.
L’intero carico di prodotto ittico trasportato è stato sequestrato ed al conducente del mezzo sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di € 26.500. Il predettoè stato sanzionato inoltre per l’assenza dell’autorizzazione sanitaria necessaria per il furgone,prevista per il trasporto di sostanze alimentari.
La merce sequestrata, previa ispezione da parte di un veterinario dell’ASP di Palmi (RC) è stata dichiarata idonea al consumo umano e, pertanto, destinata in beneficenza ad Istituti caritatevoli della piana di Gioia Tauro.
Il controllo effettuatosi inserisce nella più ampia attività sinergica di controllo del territorio da parte delle autorità finalizzata al rispetto della legalità nell’area di competenza e, nello specifico, nel più ampio contesto di salvaguardia degli stock ittici esistenti e della salute umana, per la tutela della corretta informazione del consumatore finale. Gli interventi di repressione degli illeciti e di deterrenza per le ulteriori violazioni consentono anche di sensibilizzare i consumatori –“utenti finali” della filiera ittica – all’acquisto “consapevole” dei prodotti, perché facciano propria la pretesa di consumo di un pescato che, per caratteristiche e provenienza, sia riconducibile alla filiera ufficiale.