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Operazione antindrangheta "Orso"

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15 arresti e numerosi beni sequestrati alla cosca Gallico

Lo scorso 23 luglio, a conclusione di una complessa ed articolata attività d'indagine svolta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal Commissariato P.S. di Palmi (RC), con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo di Roma, la Polizia di Stato ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di questa Procura della Repubblica, dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di 15 persone, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei delitti di associazione mafiosa, in particolare associazione di 'ndrangheta, nella sua articolazione denominata cosca GALLICO di Palmi (RC), oltre che per quelli di riciclaggio aggravato ed intestazione fittizia di beni.

In particolare il G.I.P. di Reggio Calabria ha emesso l'ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere e degli arresti domiciliari nei confronti di :

1. BARBERA Francesco nato a Palmi (RC) il 08.07.1977, ivi residente in Contrada San Leonardo n. 132 (custodia cautelare in carcere);

2. COSENTINO Antonino inteso Nino, alias "Poldino", nato a Palmi (RC) il 25.08.1961, detenuto per altra causa (custodia cautelare in carcere);

3. COSENTINO Antonino nato a Palmi (RC) in data 09.02.1984, ivi residente in Contrada San Leonardo n. 98 (arresti domiciliari);

4. COSENTINO Domenico nato a Palmi (RC) il 13.03.1986, ivi residente in via Rimembranze n. 25 (arresti domiciliari);

5. COSENTINO Emanuele nato a Palmi (RC) in data 11.03.1986, in atto latitante (custodia cautelare in carcere);

6. COSENTINO Giuseppe nato a Palmi (RC) il 30.07.1953, ivi residente in via Rimembranze n. 25 (custodia cautelare in carcere);

7. DE SALVO Daniele nato a Palmi (RC) il 05.10.1982, ivi residente in via Bruno BUOZZI n. 50 piano II°, di fatto domiciliato in Roma (custodia cautelare in carcere);

8. DE SALVO Domenico nato a Palmi (RC) in data 04.11.1969, ivi residente in via Della Resistenza n. 2 (custodia cautelare in carcere);

9. GALLICO Carmelo nato a Palmi (RC) il 12.09.1963, detenuto per altra causa (custodia cautelare in carcere);

10. GALLICO Domenico nato a Palmi (RC) il 30.08.1958, detenuto per altra causa (custodia cautelare in carcere);

11. GALLICO Teresa nata a Palmi (RC) il 27.04.1948, detenuta per altra causa (custodia cautelare in carcere);

12. GANGEMI Pasquale nato a Palmi (RC) il 14.11.1947, ivi residente in via San Giorgio n. 152 (arresti domiciliari);

13. IANNINO Giovanni nato a Palmi il 12.08.1955, di fatto domiciliato in Roma alla via Bartolomeo Avanzini n. 15(custodia cautelare in carcere);

14. IANNINO Santina nata a Oppido Mamertina (RC) il 15.03.1983, residente a Palmi (RC) in via Bruno Buozzi n. 50 Piano I°, di fatto domiciliata in Roma (arresti domiciliari)

15. PARISI Vincenzo nato a Palmi (RC) in data 09.01.1966, ivi residente in Contrada Vitica s.n.c. (arresti domiciliari)

Nello specifico, IANNINO Giovanni e BARBERA Francesco, personaggi chiave attorno ai quali ruota l'inchiesta, sono accusati del delitto di partecipazione ad associazione mafiosa, in quanto organici alla cosca Gallico, operante a Palmi[1], nel mandamento tirrenico della provincia di Reggio Calabria, nonché in altre parti d'Italia e segnatamente nella Capitale, in concorso con numerosi soggetti[2], anche appartenenti all'omonima famiglia della 'ndrangheta calabrese, tratti in arresto nel corso di precedenti operazioni di polizia (note alle cronache con il nome di Cosa Mia 1, 2 e 3, Fiore), finalizzata - attraverso la forza di intimidazione, l'assoggettamento, l'omertà, il controllo capillare del territorio e l'influenza sullavita pubblica ed economica - a conseguire vantaggi patrimoniali dalle attività economiche attraverso la partecipazione alle stesse, ovvero attraverso la riscossione di somme di denaro a titolo estorsivo[3]; ad acquisire direttamente o indirettamente la gestione o il controllo di attività produttive nei più svariati settori; ad affermare il dominio sul territorio, da attuarsi anche attraverso accordi con altre organizzazioni della 'ndrangheta calabrese (in particolare, con la cosca Pesce di Rosarno, e Mole'di Gioia Tauro); a commettere delitti contro il patrimonio, contro la vita e l'incolumità individuale e in materia di armi; ad accaparrarsi lavori in sub-appalto nei tratti ricompresi tra gli svincoli di Gioia Tauro e Scilla, appaltati al Consorzio Scilla, imponendo alle società appaltatrici, proprie ditte di riferimento (in particolare, l'impresa individuale GALIMI Giuseppe, di fatto gestita da GALIMI Vincenzo) per l'aggiudicazione dei sub-appalti, delle forniture e, di conseguenza, per l'esecuzione dei lavori.

Le indagini condotte per oltre un anno dalla Squadra Mobile e dal Commissariato di P.S. di Palmi, su cui si fonda l'intero impianto accusatorio della D.D.A. di Reggio Calabria, consentivano di ricostruire il ruolo svolto da:

· IANNINO Giovanni all'interno della cosca GALLICO, in qualità di referente nella Capitale, gestore del patrimonio immobiliare a Palmi (RC) e a Roma, organizzatore delle intestazioni fittizie finalizzate ad eludere i sequestri dei beni riconducibili alla cosca di appartenenza, plenipotenziario in Italia, da giugno a dicembre 2011, del boss GALLICO Carmelo, rifugiatosi a Barcellona (Spagna) dopo aveva violato le prescrizioni imposte conla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di Brescia, sottraendosi peraltro all'esecuzione di misura cautelare in carcere. In particolare si è accertato che nell'Autunno 2011 IANNINO Giovanni, eseguendo le disposizioni di GALLICO Carmelo e avvalendosi dell'ausilio dell'Avv. Francesco CARDONE (professionista palmese attualmente imputato davanti al Tribunale di Palmi per favoreggiamento aggravato dalla finalità di agevolare la cosca GALLICO), si era interessato della vendita di un compendio immobiliare riconducibile al sodalizio palmese ed intestato a prestanome, al chiaro fine di prevenire provvedimenti ablatori da parte dell'A.G.; a talescopo lo IANNINO aveva mantenuto i contatti tra GALLICO Carmelo, all'epoca latitante in Spagna, e l'Avv. Francesco CARDONE.

· BARBERA Francesco,in qualità di esattore dei crediti di natura usuraria di GALLICO Teresa (soggetto apicale della cosca), nonché gestore, con COSENTINO Antonino classe 1961, con COSENTINO Emanuele e con il minore GALLICO Alfonso,delle attività estorsive poste in essere nell'interesse della cosca GALLICO;

· GALLICO Carmelo, GALLICO Domenico, GALLICO Teresa, IANNINO Giovanni, IANNINO Santina, DE SALVO Daniele, DE SALVO Domenico, GANGEMI Pasquale, PARISI Vincenzo, i quali, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali,attribuivano fittiziamente a IANNINO Santina, DE SALVO Daniele e DE SALVO Domenico un fabbricato sito in Palmi alla Via Buozzin. 48-50-52, del valore di € 450.000,00, riconducibili in buona parte ad alcuni componenti della famiglia GALLICO, nonché ad alcuni esponenti della omonima cosca, fra i quali lo stesso IANNINO Giovanni;

· GANGEMI Pasquale, PARISI Vincenzo, DE SALVO Daniele e IANNINO Giovanni, in quanto autoridi attività di riciclaggio, per avere ostacolato, mediante operazioni di versamento e prelievi su alcuni conti correnti postali, l'identificazione della provenienza delittuosa delle somme di denaro utilizzare per l'acquisto dell'immobile del valore di € 450.000,00 sito a Palmi alla Via Buozzi n. 48-50-52;

· COSENTINO Antonino classe 1961, COSENTINO Giuseppe, COSENTINO Emanuele, COSENTINO Antonino classe1984, COSENTINO Domenico, i quali, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, attribuivano fittiziamente a COSENTINO Antonino classe 1984 e COSENTINO Domenico, che accettavano, la titolarità formale della "C. & C. s.n.c. di COSENTINO Antonino & C." esercente l'attività di vendita al dettaglio di carburanti, autolavaggio, bar e commercio di giornali, riviste e periodici, affittuaria del distributore Tamoil s.p.a., sito in Palmi sulla S.S. 18, riconducibile di fatto alla cosca GALLICO.

Contestualmente alle misure cautelari della custodia in carcere ed agli arresti domiciliari, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo dei seguenti beni immobili e società, con sede a Palmi (RC) e a Roma, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della D.D.A., in quanto riconducibili alla cosca GALLICO:

1) fabbricato sito in Palmi, in via Bruno BUOZZI ai civici n. 48, 50 e 52, individuato nel catasto fabbricati del Comune di Palmi foglio 29, particella 318, sub. 8, via Bruno BUOZZI n. 44, P1-2-3, cat. A/3, cl. 2, vani 14;

2) fabbricato sito in Palmi alla via Letterio Francia, lotto edificatorio n. 22 (di mq 151), Comune di Palmi-Catasto foglio n. 31, particelle n. 936, 873, 939, 934, intestato a VIOLA Carmelo, nato a Palmi il 24.09.62 e SCARCELLA Santa, nata a Palmi il 10.02.66;

3) fabbricato sito in Palmi alla via Gambarie nr. 118, catasto del comune di Palmi al foglio 26, particella 118, subalterno 27, mq 232, intestato a SURACE Francesca, nata a Palmi il 18.09.1960;

4) fabbricato sito in Roma alla via Guastalla n. 4, piano I° interno 4 (censita al foglio di mappa n. 448, particella n. 95, subalterno n. 504), intestato a GANGEMI Daniela, nata a Palmi il 10.07.1980.

5) "Il Quadrifoglio s.a.s. di IANNINO Rocco", con sede legale in Roma alla Via Giovanni Maria Lancisi nr. 33/35, con tutti gli elementi presenti nel patrimonio aziendale (i crediti, gli articoli risultanti dall'inventario, i beni strumentali, la denominazione aziendale, l'avviamento), i conti correnti, nonché tutte le autorizzazioni all'esercizio dell'attività commerciale concesse dalle Autorità competenti;

6) "C. & C. s.n.c. di COSENTINO Antonino & C.", con sede legale in Palmi alla Via S. Leonardo nr. 75, con tutti gli elementi presenti nel patrimonio aziendale (i crediti, gli articoli risultanti dall'inventario, i beni strumentali, la denominazione aziendale, l'avviamento), i conti correnti, nonché tutte le autorizzazioni all'esercizio dell'attività commerciale concesse dalle Autorità competenti.

L'Operazione odierna denominata Orso rappresenta un'ulteriore importante tappa dell'azione di contrasto sviluppata,negli ultimi anni, nei confronti di della cosca GALLICO, operante a Palmi e comuni viciniori, unanimemente considerata una delle strutture criminali più potenti e temibili della 'ndrangheta calabrese operante nel mandamento tirrenico della provincia di Reggio Calabria.

Com'è noto, nel corso degli ultimi quattro anni, la cosca GALLICO è stata duramente colpita da un'azione sistematica di contrasto promossa dalla Polizia di Stato che ha prodotto decine di arresti e numerosi sequestri dei beni ad essa riconducibili. E' sufficiente ricordare al riguardo le operazioni passate alla cronaca con il nome Cosa Mia I, II e III,l'operazione Fiore, il sequestro di beni operato a Palmi e Roma, riconducili agli imprenditori MATTIANI, ritenuti contigui alla citata cosca, nonché il sequestro, avvenuto nell'autunno 2012, di un palazzo, ubicato in Palmi, luogo di residenza della famiglia GALLICO, considerato il simbolo del loro potere mafioso.

La presente inchiesta fa luce sullagovernancedel patrimonio immobiliare,riconducibile alla cosca GALLICO, individuato a Palmi e nella Capitale, nonché sulle capacità della consorteria di manovrarenel suo interesseuna moltitudine di soggetti disponibili a fungere da prestanome onde consentire agli accoliti di schermarne il patrimonio, soprattutto nel settore immobiliare.

L'attività di indagine, riassunta in una corposa informativa di reato depositata alla D.D.A. di Reggio Calabria da questa Squadra Mobile e dall'Ufficio di Polizia di Palmi, si incentra prevalentemente sulla figura di IANNINO Giovanni, storico affiliato alla cosca GALLICO, condannato per associazione mafiosa con sentenza passata in giudicato.

Il predetto, anche dopo la condanna (risalente agli anni novanta) ha continuato a far parte della consorteria mafiosa palmese, anche con il ruolo di prestanome. Ed è proprio seguendo le dinamiche che hanno connotato le sue condotte al servizio del sodalizio, che sono stati individuati ulteriori beni, in particolare immobili, che fanno parte di quello che, senza alcuna enfasi, può essere definito l'ingente patrimonio della cosca GALLICO, frutto di illecite acquisizioni di cui, nel tempo, si è resa protagonista, conclamate dall'assenza di una lecita spiegazione di vorticosi movimenti di denaro che le investigazioni hanno portato alla luce.

Le complesse ed articolate indagini da cui scaturisce l'operazione Orso, sono state condotte con il supporto di numerose intercettazioni ambientali e telefoniche, delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia (RUSSO Antonio, MARINO Vincenzo, GAGLIOSTRO Pasquale), degli esiti delle pregresse attività investigative inerenti il sodalizio GALLICO (operazioni Cosa mia I, II e III, Fiore, ecc…), delle dichiarazioni di persone informate sui fatti,nonché di accertamenti documentali e bancari effettuati a seguito delle attività di captazione, che ne hanno confermato la rilevanza indiziaria.

L'esistenza e l'operatività, in Palmi e territori limitrofi, della cosca GALLICOrisale alla fine degli anni '70, quando era in corso una sanguinosa faidafra le famiglie GALLICO-MORGANTE-SGRO'-SCIGLITANO da un lato e CONDELLO-BRUZZISE dall'altro.

Originariamente le faide erano due, fra loro separate: quella di Palmi fra i CONDELLO ed i GALLICO e quella di Barritterifra i BRUZZISE e gli SGRO'-SCIGLITANO. La prima era nata per una questione apparentemente futile, ovvero l'aggressione compiuta da alcuni componenti della famiglia GALLICO ai danni di CONDELLO Francesco, a causa di un circolo privato che quest'ultimo aveva aperto in Palmi, città di appartenenza di entrambe le famiglie. La seconda, invece, era stata determinata da comuni interessi su alcune opere pubbliche che dovevano essere realizzate in località "Madonna delle Nevi", che si estende per circa 170 ettari nella frazione Barritteri, a ridosso del parco naturale del Monte Sant'Elia.

All'inizio degli anni '80 lo scontro fra i BRUZZISE e gli SGRO'-SCIGLITANO confluì in quello in atto nella vicina Palmi, tra i GALLICO ed i CONDELLO, ed i due schieramenti di Barritteri, evidentemente nel tentativo di avere rispettivamente la meglio su quello avverso, si allearono ciascuno al fianco di uno dei clan di Palmi. Invero, mentre la famiglia BRUZZISE risultava legata da tempo anche per "vincoli di comparato" con la famiglia PARRELLO di Palmi, i defunti fratelli SGRO' ed il cognato SCIGLITANO risultavano essere "compagni di lavoro" del defunto GALLICO Antonino classe 1928. Tale "legame" veniva in seguito rafforzato dalle nozze tra SGRO' Maria e MORGANTE Salvatore, quest'ultimo nipote della moglie di GALLICO Antonino.

Uscita vincente dalla faida, la cosca GALLICO, nel corso degli anni, aveva saputo imporsi con la forza e la violenza, acquisendo il controllo illecito di tutte le attività economiche operanti nell'area di influenza. Negli ultimi anni aveva allungato i suoi tentacoli perfino nella Capitale dove attualmente vanta forti interessi nel settore imprenditoriale e commerciale.

Il valore complessivo dei beni sequestrati ammonta a circa 7 milioni di euro.

Nel corso dell'operazione sono state effettuate numerose perquisizioni nei confronti dei vari indagati durante le quali è stata sequestrata copiosa documentazione ritenuta utile per il prosieguo dell'attività investigativa.

Allo stato il solo COSENTINO Emanuele, già latitante dal novembre 2013, risulta irreperibile ed è attivamente ricercato.



[1] Come giudiziariamente accertato nei processi FRISINA Francesco + altri, definito con la sentenza n. 8/84, emessa dalla Corte d'Assise di Palmi in data 6.06.84; BRUZZISE Giovanni + 35, definito con la sentenza n. 4/94 emessa dalla Corte d'Assise di Palmi in data 15.12.94; BARBARO Domenico + altri, noto come "Tallone d'Achille", definito con la sentenza n. 120/03, emessa dal G.U.P. presso il Tribunale di RC in data 8.05.03.

[2]GALLICO Giuseppe, GALLICO Domenico Classe 1958, GALLICO Rocco, GALLICO Teresa, GALLICO Maria Antonietta, GALLICO Antonino Classe 1987, GALLICO Lucia, GALLICO Italia Antonella, GALLICO Domenico Classe 1973, MORGANTE Lucia Giuseppa, SURACE Maria Carmela, IANNINO Giulia, SGRO' Vincenzo, SGRO' Carmelo, SGRO' Rosario, BARONE Vincenzo, ARICO' Massimo, CASADONTE Pasquale, CIAPPINA Antonino, MORGANTE Filippo, MORGANTE Salvatore, SCIGLITANO Domenico, SCIGLITANO Vincenzo, SCIGLITANO Carmelo, DINARO Antonio, OLIVERIO Vincenzo, MORABITO Alfredo, COSTA Antonino, GALIMI Vincenzo, FICARRA Roberto, FICARRA Antonino (p.p. 321/11 R.G.N.R.D.D.A.), GALLICO Carmelo, NASSO Domenico e MISALE Gesuele (p.p. 6537/12 R.G.N.R.-D.D.A.), COSENTINO Antonino, COSENTINO Emanuele, NASSO Ivan, RAO Loredana, BARTUCCIO Rocco, GALLICO Alfonso (minore nei confronti del quale procede la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria).

[3]la cosca GALLICO, era legittimata -in forza degli di accordi stipulati con altre importanti associazioni mafiose calabresi- a ricevere una quota dei proventi dei lavori di ammodernamento dell'autostrada A3 eseguiti sul quinto macrolotto (compreso fra lo svincolo di Gioia Tauro e quello di Scilla), nella zona di Palmi; somma pari al 3% del capitolato d'appalto, che il Contraente Generale (Consorzio Scilla, formato da IMPREGILO S.p.a. e CONDOTTE S.p.a.) versava, quale corrispettivo della c.d. "sicurezza sui cantieri", ad un rappresentante della 'ndrangheta, il quale a sua volta provvedeva a ripartire le quote ai vari rappresentanti delle 'ndrine legittimate alla spartizione.Per garantire la "sicurezza sui cantieri", la cosca GALLICO imponeva inoltre alle ditte subappaltatrici impegnate nei cantieri della A3 siti nella zona di Palmi, il pagamento di una somma di denaro e/o l'assunzione di alcuni affiliati.


25/07/2014

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