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Polizia denuncia richiedenti asilo

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La Polizia di Stato ha denunciato E.W.M.E.S.A., 36enne egiziano, per il reato di induzione in errore del pubblico ufficiale nel commettere falsità ideologica in atti pubblici.

A marzo del 2019 l'uomo si era presentato all’Ufficio Immigrazione della Questura di Ravenna per chiedere di beneficiare della protezione internazionale; nella circostanza, all’esito dell’attività prodromica all’istruzione della pratica, gli è stato ritirato il passaporto rilasciatogli dalle autorità egiziane.

Intenzionato a fare rientro nel suo paese di origine, pur beneficiando dello status di protezione internazionale, il 36enne E.W.M.E.S.A si è presentato alla Stazione dei Carabinieri di Milano per denunciare lo smarrimento del proprio passaporto; la denuncia sarebbe poi stata utilizzata per ottenere dalle autorità consolari egiziane un nuovo passaporto.

L’irregolarità è emersa in seguito agli accertamenti, effettuati dal personale della Squadra Mobile e dell’Ufficio Immigrazione, che vengono svolti per ogni richiesta di protezione internazionale; a carico del 36enne E.W.M.E.S.A è scattata quindi la denuncia da parte degli investigatori della Squadra Mobile alla Procura della Repubblica di Ravenna per il reato di induzione in errore del pubblico ufficiale nel commettere falsità ideologica in atti pubblici.

Nell’ambito della continua attività di verifica nei confronti di cittadini extracomunitari intenzionati ad ottenere il permesso di soggiorno, gli investigatori della Squadra Mobile hanno denunciato G.N.M 24enne del Benin, D.L.V 29enne senegalese e K.F. 23enne della Guinea per avere presentato agli sportelli dell’Ufficio Immigrazione della Questura falsa documentazione per ottenere la sostituzione del permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale in quello per motivi di lavoro subordinato.

In particolare tutti e tre i cittadini stranieri hanno presentato buste paga poi risultate non regolari.

Le verifiche effettuate dai poliziotti della Squadra Mobile hanno rilevato che il rapporto di lavoro era fittizio perché le aziende che avevano rilasciato le buste di fatto erano inesistenti, oppure avevano cessato da tempo la loro attività.

I tre cittadini stranieri sono stati quindi denunciati a piede libero, alla Procura della Repubblica di Ravenna, per il reato di contraffazione di documenti al fine di ottenere il rilascio del permesso di soggiorno.

 

Ravenna 26 febbraio 2020


27/02/2020

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