La Polizia di Stato ha eseguito nei confronti di M.F., cittadino italiano di 45 anni, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Ravenna, su conforme richiesta della locale Procura della Repubblica.
L’uomo è ritenuto gravemente indiziato di tre episodi di rapina e furto aggravato in continuazione, commessi nel mese di settembre 2018, e del reato di ricettazione, poiché in possesso di un motociclo e di quattro telefoni cellulari, tutti oggetti provento di analoghi furti commessi in una provincia limitrofa.
Le indagini sono iniziate in seguito all’improvvisa escalation di furti con strappo registrata nel mese di settembre 2018 a Ravenna, reati commessi con lo stesso modus operandi.
Gli investigatori della Squadra Mobile, coordinati dal P.M. dott.ssa Lucrezia Ciriello, hanno accertato che i furti venivano compiuti da una persona che viaggiava a bordo di uno scooter di grossa cilindrata di colore chiaro.
Il ladro si avvicinava alle vittime con discrezione, esclusivamente donne in sella alla bicicletta, per poi derubarle della borsa prelevandola con un gesto repentino dal cestino della bici.
In un’occasione la vittima è riuscita a resistere al tentativo di furto opponendosi al malfattore, rovinando a terra insieme a quest’ultimo; nella circostanza il malvivente, dopo essersi rialzato, è fuggito a piedi abbandonando a terra il ciclomotore e il casco che indossava.
Sul posto è intervenuto un equipaggio della Polizia Municipale, che in seguito ha interessato la Squadra Mobile di Ravenna.
L’accurato sopralluogo effettuato dalla Polizia Scientifica ha permesso di rinvenire, sulla visiera del casco abbandonato, un frammento di impronta papillare utile per le indagini.
Inoltre, durante l’ispezione del motociclo, i poliziotti hanno recuperato quattro telefoni cellulari e lo scontrino di un acquisto effettuato il giorno prima presso un esercizio commerciale di Ferrara, dove, grazie alla collaborazione degli investigatori di quella Squadra Mobile, sono state immediatamente acquisite le immagini che ritraevano un uomo, ritenuto il probabile autore dei reati in questione.
Detti fotogrammi sono stati scupolosamente analizzati dalla Polizia Scientifica e processati mediante il sistema S.A.R.I. - Sistema Automatico di Riconoscimento Immagini.
Questo sistema di riconoscimento facciale, in grado di comparare le immagini campione con quelle presenti nell’archivio delle persone fotosegnalate, ha permesso di individuare il presunto autore dei gravi fatti delittuosi; i successivi accertamenti effettuati dai “dattiloscopisti” della Polizia Scientifica sul frammento d’impronta evidenziato nella visiera del casco, hanno permesso di confermarne l’appartenenza a M.F., collocandolo così sulla scena del crimine in quella data; l’uomo, all’epoca dei fatti, peraltro era evaso dalla misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico che stava scontando in Toscana.
I gravi elementi probatori raccolti dai poliziotti hanno consentito all’A.G. inquirente di richiedere l’emissione della misura cautelare nei confronti di M.F., provvedimento che è stato eseguito nella giornata di ieri presso la casa circondariale di Rimini, ove il 45enne si trovava ristretto per altra causa.
Ravenna, 13 aprile 2019