La Polizia di Stato ha denunciato a piede libero una coppia di origine algerina G.A. di anni 35 e Z.C. 28 anni e Z.H. cittadino marocchino di 48 anni, tutti e tre residenti a Forlì per il reato di contraffazione di documenti finalizzati ad ottenere il rilascio del permesso di soggiorno.
Qualche tempo fa la coppia algerina G.A. e Z.C. si è presentata al front office dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Ravenna presentando istanza, con relativa documentazione, finalizzata ad ottenere il rilascio del permesso di soggiorno per richiedenti Asilo Politico.
L’esame della documentazione, da parte del personale dell’ufficio Immigrazione della Questura non ha presentato intoppi sino a quando non è stata verificata la dichiarazione relativa al domicilio in Ravenna, sottoscritta da un ravennate.
L’anomalia evidenziatasi era quella che il domicilio indicato risultava non essere esistente; sono quindi scattate le verifiche da parte degli investigatori della Squadra Mobile che, recatisi al domicilio indicato, hanno accertato l’inesistenza del fabbricato dove la coppia algerina avrebbe dovuto domiciliare, per il semplice fatto che lo stabile deve essere ancora costruito.
Dalle indagini svolte i poliziotti della Squadra Mobile hanno verificato che il ravennate che avrebbe dovuto ospitare la coppia di algerina era del tutto estraneo alla vicenda.
In sostanza la coppia di richiedenti asilo, residente nel forlivese, era entrata in contatto con il marocchino Z.H. che aveva garantito loro di essere in grado di fornirgli, attraverso un avvocato –anche questo inesistente-, la documentazione necessaria per ottenere un valido permesso di soggiorno dietro pagamento della somma di millecinquecento euro.
I poliziotti della Squadra Mobile hanno così denunciato la coppia algerina ed il marocchino per il reato di contraffazione di documenti finalizzati ad ottenere il rilascio del permesso di soggiorno. Il cittadino marocchino è stato anche denunciato per il reato di truffa dopo che la coppia ha sporto querela.
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Sempre nella giornata di ieri gli investigatori della Squadra Mobile hanno denunciato M.C. 49enne campana, per il reato di truffa.
Nei giorni scorsi, in seguito ad una querela presentata da un ravennate che si è ritrovato con il conto corrente prosciugato, gli investigatori della Sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile della Questura di Ravenna hanno attivato le indagini che hanno consentito di identificare una donna di origini campane che, rispondendo ad un annuncio on-line del portale subito.it, aveva convinto l’inserzionista a recarsi ad uno sportello automatico POSTAMAT.
Una volta davanti allo sportello automatico l’uomo, per incassare il pagamento, ha introdotto la propria tessera bancomat digitando poi una serie di codici fornitigli dalla donna.
La mattina seguente per l’ignaro inserzionista l’amara sorpresa; anziché avere incassato quando dovutogli, l’uomo si era ritrovato raggirato per un ammontare di 1300 euro che si erano volatilizzati dal proprio conto corrente.
Sulla scorta dei dati forniti dal ravennate truffato, i poliziotti della Squadra Mobile hanno identificato la 49enne campana M.C. che è stata denunciata a piede libero per il reato di truffa.