La Polizia di Stato ha indagato in stato di libertà E.P. e M.P., cittadini italiani rispettivamente padre e figlio di 62 e 28 anni, per i reati di omessa custodia delle armi e mancata denuncia del cambio di domicilio delle stesse.
Nell’ambito delle attività volte a garantire la sicurezza pubblica, il Questore di Ravenna ha disposto una serie di controlli finalizzati a verificare la corretta detenzione delle armi legittimamente possedute da privati cittadini.
Lunedi 17 settembre, agenti della Divisione di Polizia Amministrativa hanno effettuato un controllo in un’abitazione del forese.
Nell’occorso i poliziotti hanno constatato la presenza di un mobile con vetro non blindato, non ancorato al muro e privo di chiusura, al cui interno erano custoditi: un fucile automatico cal. 20, un fucile monocanna cal. 24, due canne per fucile cal. 20 e 12, un fucile semiautomatico cal. 12, armi regolarmente denunciate di proprietà di E.P. e M.P..
Dai dati in possesso degli agenti risultavano mancanti un fucile sovrapposto cal. 20, una carabina ad aria compressa cal. 4,5 ed un fucile semiautomatico cal. 12.
E.P., interpellato dagli agenti in merito a tale mancanza, ha riferito che le armi si trovavano presso il domicilio della ex moglie.
Poco dopo gli agenti hanno raggiunto la residenza della ex moglie, un’abitazione adiacente ad una scuola con la quale condivide il cortile, che risulta separato da una cancellata alta un metro.
Nella cantina della dimora, all’interno di un armadio guardaroba sprovvisto di serratura, i poliziotti hanno rinvenuto i fucili mancanti e qualche decina di munizioni.
Pertanto, padre e figlio sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di omessa custodia di armi, E.P. anche per mancata comunicazione del cambio di domicilio delle stesse. Le armi e le munizioni sono state sequestrate e le rispettive licenze sono state ritirate.