La Questura di Ravenna comunica che nelle prime ore di questa mattina, gli investigatori della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Lugo, hanno tratto in arresto i coniugi rumeni N.G. 40enne e O.P. 34enne, entrambi domiciliati a Lugo, perché ritenuti responsabili, in concorso tra loro, dei reati di favoreggiamento e sfruttamento aggravati e continuati della prostituzione di alcune giovani donne rumene e moldave.
Le indagini, coordinate dalla dr.ssa Cristina D’Aniello della Procura della Repubblica di Ravenna, furono avviate il 28 agosto scorso quando N.G., allo scopo di obbligare le ragazze sfruttate alla prostituzione, si rese responsabile nei confronti di una delle vittime di violenza sessuale, nel corso della quale causò alla vittima anche lesioni personali e la frattura della mandibola.
Il successivo 24 settembre u.s., N.G. venne arrestato dagli uomini della Squadra Mobile, intervenuti per gli approfondimenti investigativi, a seguito di richiesta telefonica di soccorso, pervenuta da parte di una delle donne sfruttate sulla linea “112 NUE”. In quella circostanza la donna riportò lesioni personali che consentirono di eseguire l’arresto.
Sulla scorta degli elementi probatori e degli inequivocabili indizi di colpevolezza raccolti nei confronti dei due lenoni, il Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale di Ravenna, dr.ssa Rossella Materia, ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere che è stata eseguita nelle prime ore di questa mattina.
L’attività investigativa, che vede N.G. indagato anche dei reati di violenza sessuale e lesioni personali gravi, ha consentito di sequestrare la somma in contanti di 5.000 euro, provento di lenocinio, oltre a materiale comprovante l’esercizio della prostituzione e l’attività delittuosa tuttora in essere.
Con l’esecuzione della custodia cautelare in carcere odierna la 34enne O.P. -che è stata rintracciata presso l’abitazione di Lugo dove le ragazze venivano sfruttate- è stata condotto alla Sezione Femminile della Casa Circondariale di Forlì, mentre nei confronti del marito N.G. il provvedimento cautelare è stato eseguito presso il carcere di Ravenna dove già si trovava detenuto